È vero subbuglio di rumor nelle ultime ore sul mondo iPad: dall’analisi di alcuni codici di iOS, si sarebbe compreso come i futuri processori per le prossime tavolette Apple siano addirittura due: torna in auge l’abbandonato A6 o, semplicemente, ci si ritroverà di fronte a due modelli diversi di iPad 3?
Qualche giorno fa alcune fotografie della supposta scheda logica di iPad 3 hanno tolto ogni dubbio sull’utilizzo di un chipset A6 quad-core: lo scatto mostrava, infatti, un processore dalla dicitura A5X, ovvero un dual-core migliorato rispetto all’attuale A5 in commercio.
La codificazione dell’A5X segue la normale nomenclatura Apple, dove S5L8940X indica l’A5 di iPad 2 e S5L8945X il nuovo chipset di iPad 3. Ma dalle beta di iOS 5.1 emerge un nuovo misterioso numero, ovvero S5L8950X, che starebbe a indicare il fiammante A6 quad-core. Un nugolo di codici che è bastato per aprire i più svariati scenari sulle decisioni della Mela, probabilmente in via di presentazione al pubblico il prossimo 7 marzo.
La prima ipotesi vede la commercializzazione di iPad 3, o iPad 2S secondo alcune testate, con due famiglie di processori diversi. La versione entry level, quindi presumibilmente quella WiFi-only da 16 GB, sarebbe equipaggiata con l’upgrade del chipset A5, mentre il top di gamma con l’A6. Lo scenario più interessante, e proprio per questo anche il meno sicuro, vede invece una particolare differenziazione della linea iPad.
Sarebbero infatti due gli iPad pronti a essere presentati nella prima settimana del prossimo mese. Il primo proprio l’ormai chiacchieratissimo iPad 3, dotato di processore quad-core così come insistentemente hanno sottolineato le indiscrezioni della prima ora. Il secondo invece un iPad ridotto, forse addirittura chiamato iPad Mini, dalle dimensioni a schermo di soli 8 pollici ed equipaggiato con il recentemente scoperto A5X.
Fino a pochi mesi fa appariva davvero improbabile il fatto che Apple potesse lanciare sul mercato un iPad Mini, considerato come avrebbe potuto insediare il predominio di iPhone nel mondo dei device tascabili. La nuova apertura del mercato, così anche come la concorrenza Android, avrebbero però spinto la Mela ad allargare l’offerta, andando anche a soddisfare un’utenza di medio-basso profilo economico. Si tratta ovviamente di speculazioni, che troveranno conferma o smentita tra pochissimi giorni.