Continuano le lamentele sullo schermo di iPad Mini con Display Retina. A seguito delle classifiche che hanno attestato una sostanziale inferiorità rispetto alla concorrenza Nexus e Kindle, a cui si aggiungono i problemi di persistenza rilevati da Marco Arment, anche DisplayMate giunge alla stessa conclusione. Quella di iPad Mini Retina sarebbe una «tecnologia vetusta».
Così come già rilevato dalle altre società di pannelli LCD presenti sul mercato, anche DisplayMate sottolinea una scarsa adiacenza di iPad Mini con Display Retina allo spazio colore sRGB, sebbene l’utente finale difficilmente avrà qualche chance di accorgersene. E così il piccolo tablet di Cupertino finisce ultimo in una gara con il Kindle Fire HDX 8.9 e il Nexus 7 di Google.
La questione sarebbe connessa alla scelta ostinata di Apple di utilizzare gli IGZO di Sharp, tecnologia che – per quanto garantisca un elevato risparmio energetico e design sottilissimi – sarebbe già diventata obsoleta sul mercato. E così la Mela viene battuta da altri player, coloro che han scelto le specifiche LTPS:
«Tutto questo affidamento sull’IGZO è davvero una cattiva scommessa. Al momento vi è una tecnologia per display dalla più alta performance rispetto all’IGZO. Si chiama Low Temperature Poly Silicon LTPS ed è usata in tutti gli iPhone e in tutti gli OLED Samsung (quindi è disponibile in grandi quantità). Due innovativi produttori di tablet, Amazon e Google, hanno significativamente battuto Apple introducendo nei device display LTPS. E stanno significativamente superando le performance degli IGZO e dei pannelli a-Si negli attuali iPad. Apple ora arranca dove un tempo era il leader.»
Non solo qualità dell’immagine inferiore ai concorrenti – il tutto deriverebbe dal tipo di led utilizzati, bianchi o blu, per la retroilluminazione – ma anche scarsa lungimiranza in termini di fabbricazione. Con i problemi di produzione che Sharp pare abbia incontrato negli ultimi tempi – si dice sia proprio questa la causa del ritardo dell’apparizione di iPad Mini Retina sul mercato – la Mela ha dovuto aumentare il ricorso ai classici LCD a-Si. Con tutto quel che ne comporta in termini di energia consumata, essendo questi ultimi molto più avidi rispetto agli IGZO. La domanda però rimane: l’utente finale sarà in grado di accorgersi della differenza?