Con i cambiamenti avvenuti nel corso del 2013, con l’esplosione del mercato degli smartphone e la riduzione del market share del melafonino, iPad è diventato il vero prodotto di punta di Apple. Il tablet domina il settore e, nonostante le proposte degli avversari, i consumatori sembrano comunque preferire la tavoletta targata mela morsicata. Ma vi è un fattore non foriero di troppe speranze per Cupertino, quello del ricambio: i possessori iPad tendono a passare molto lentamente a un nuovo modello.
È quello che emerge da una recente indagine di Consumer Intelligence Research Partners (CIRP), che spiega come i proprietari di un iPad tendano a cambiare il dispositivo con meno frequenza rispetto ai clienti iPhone o, addirittura, ai possessori di un televisore di ultima generazione. Il ciclo di vita di un melafonino è di circa due anni, mentre iPad si posizionerebbe tra i Mac e i televisori, rispettivamente da 2-4 anni e addirittura 10 anni. Certo, forse il paragone con l’universo dell’elettronica da salotto è esagerato – nessun iPad ha al momento raggiunto il decennio di vita, data la presentazione datata 2010 – ma rappresenta comunque un rischioso svantaggio per Cupertino.
L’indagine CIRP, basata su interviste a campione fra oltre 2.000 consumatori statunitensi che hanno acquistato un prodotto Apple nel corso del 2013, svela come gli utenti iPad non abbiano fretta. Non solo perché sperano in cicli di vita particolarmente lunghi per i loro device, ma anche perché dichiarano di poter rimanere diversi giorni senza il tablet e di non sentire l’urgenza di una riparazione in caso il terminale si guastasse. Questo forse perché iPad non è un dispositivo tanto essenziale quanto un iPhone e nemmeno così centrale, almeno nella vita di una famiglia media, come il televisore.
Crediamo che Apple preferisca che iPad diventi un grande iPhone. Sospettiamo, sulla base dei recenti dati CIRP sugli usi degli acquirenti, che sia invece più vicino a un Mac, a una TV o a un iPod, con un tasso di sostituzione meno frequente.
Lo scarso ricambio può incidere sul commercio futuro di Cupertino, soprattutto quando il mercato dei tablet si avvicinerà alla sua saturazione. Più gli utenti decideranno di non passare alle versioni successive del device, meno saranno le possibilità di guadagno per Apple. E l’arma per convincerli al grande salto, con tutta probabilità, sarà nel sistema operativo: iOS è destinato a diventare un prodotto via via sempre meno retrocompatibile.