La battaglia tra Apple e Amazon per dominare il comparto dell’informazione mobile è, al momento, in una situazione di sostanziale pareggio. Mentre iPad sembra aver raggiunto il primato nella divulgazione delle news, Kindle ha anticipatamente teso una trappola al proprio concorrente.
Rupert Murdoch, il magnate di News Corp, ha dichiarato come siano già 64.000 gli utenti attivi sull’applicazione del The Wall Street Journal: si tratta di una cifra record che non può che confermare il successo di iPad nel campo dell’editoria. Allo stesso tempo, però, alcuni servizi connessi alla testata richiedono un abbonamento, con un costo mensile non proprio vantaggiosissimo: 18 dollari per accedere a tutte le informazioni del giornale.
Amazon, giocando in anticipo rispetto ad Apple, qualche tempo fa ha imposto alcune clausole agli editori. In particolare, sembrerebbe che le società presenti su Kindle siano impossibilitate a fornire gli stessi contenuti completi, a prezzi inferiori, su altre piattaforme tablet. In questo modo, la società è riuscita a imporre un tetto minimo ai prezzi dell’intero mercato. È il caso del The New York Times che, nella sua versione per iPad, presenta davvero pochi contenuti: una strategia necessaria per evitare le imposizioni di Amazon.
E proprio sul versante dei prezzi Amazon ha agito con una certa lungimiranza ma, forse, non con altrettanta correttezza. Non appena iPad è stato immesso sul mercato, Amazon ha alzato i propri prezzi fino a raggiungere anche i 20 dollari. In questo modo, tutti gli editori presenti anche sul tablet targato mela non potranno, per vincoli di contratto, proporre cifre inferiori. Si tratterebbe di un duro colpo per le politiche di Apple che, già con iTunes e App Store, ha costruito il proprio successo grazie a prezzi molto accessibili, guadagnando non sulla singola copia venduta, ma puntando sulla distribuzione capillare.
Il tranello di Amazon non è affatto piaciuto a Steve Jobs che, come lecito aspettarsi, pare essere andato su tutte le furie. L’iCeo vorrebbe mantenere un costo per gli abbonamenti inferiore ai 10 dollari, mentre Amazon vorrebbe spingere anche oltre i 30 dollari, così da ottenere buoni guadagni dai contratti sottoscritti con le testate.
Apple, però, ha un asso nella manica che, nel lungo periodo, potrebbe spiazzare il proprio concorrente. Questa discriminante è ben spiegata proprio da Rupert Murdoch, il leader internazionale della diffusione di news:
A differenza di Kindle, manteniamo il 100% dei guadagni ottenuti su iPad.
In altre parole, pur proponendo abbonamenti più contenuti, il mercato iPad sarebbe economicamente più vantaggioso di quello di Kindle. Con Amazon che spinge verso i 30 dollari, così da ricavarne per se stessa almeno 15, la società rischia che gli editori decidano semplicemente di chiudere i contratti, così da evitare le clausole imposte, per apparire unicamente su iPad. Per non parlare dei consumatori che, nella scelta tra un abbonamento da 10 dollari e uno da 30, saprebbero sicuramente cosa scegliere.