Sappiamo che mancano pochi mesi al debutto dei nuovi iPhone 14. Di fatto, ancora viviamo nel mondo delle incertezze; non sappiamo se i device saranno dotati di un nuovo design, di nuvoi chip, di nuove lenti e via dicendo. I rumor si moltiplicano a macchia d’olio ed è difficile fare previsioni certe.
Da una parte, la gamma premium dovrebbe disporre del nuovo processore Apple Bionic A16, ma alcuni tipster suggeriscono che la mela voglia dotare i modelli base del medesimo SoC di iPhone 13. Perché questa scelta? Sarà solo un’astuta mossa di marketing o cela qualcosa di più profondo dietro?
iPhone 14: e se fosse solo marketing?
In queste ore, Ming Chi Kuo suggerisce che solo i modelli premium di iPhone 14 Pro avranno il chipset di nuova generazione; le iterazioni standard invece, dovrebbero presentare una versione leggermente più prestante dell’A15, chiamata provvisoriamente A15X. Ricordiamo che la mela ha già compiuto queste operazioni in passato, ma sul versante tablet, con la serie Pro del 2018 e del 2020. Fonti interne a 9to5Mac invece, ipotizzano che i device di punta avranno l’Apple Silicon M1, unitamente a 6 o 8 GB di memoria RAM.
Ad oggi, si ipotizza questa formazione:
- iPhone 14 da 6,1 pollici con chipset A15X;
- iPhone 14 Max con A15X;
- iPhone 14 Pro da 6,1″ con A16 o M1;
- iPhone 14 Pro Max con Apple Silicon M1 (o A16, ma ne dubitiamo…).
Ricordiamo che la nomenclatura dei processori della mela è una cosa “vecchia come il mondo”; è dai tempi del melafonino del 2010 che abbiamo i chipset Apple A4, A5, A6, etc.
Torniamo al 2012 però, quando la società ha realizzato una versione speciale dell’allora SoC Apple A5 per iPad Retina; in quei tempi si scopre che dotò il tablet di un derivato del suddetto chip, chiamato Apple A5X e una mossa simile è avvenuta anche nel 2020, con gli iPad Pro lanciati nella primavera.
Voi cosa ne pensate? Credete veramente che ci sarà una simil rivoluzione sotto la scocca?