Ci si può ancora eccitare per un copia/incolla? Forse sì, evidentemente sì. C’è crisi, il fumo non è più sufficiente per riempire gli occhi, ma è pur vero che si esce da un periodo di ebrezza consumistica ed ora tutto è possibile. Aggiungere il copia/incolla su di un telefono è cosa da poco? Dipende da come la si interpreta. Perchè su di un telefono è sì cosa infima, mentre su di un pc è cosa fondamentale. E se il telefono in questione è l’iPhone, l’ibrido più scintillante degli ultimi anni, allora la questione può essere sì eccitante.
Se poi si inserisce il tutto in una major release, nel contesto di un vero e proprio evento di presentazione, in una giornata attesa con un certo fermento, allora il quadro è perfetto. Manca solo Steve Jobs, e con lui manca la sorpresa finale che tutti si attendevano: vederlo spuntare con in mano quel laptop rivoluzionario che sa fare battere i cuori e svuotare i portafogli. Così non è stato, ed oltre al nuovo software per iPhone non c’è altro. Evoluzione, non rivoluzione. Ma c’è crisi, e accontentarsi è cosa buona e giusta. Si riparte da qui.
Le ore che hanno preceduto l’evento Apple sono state strane. Chi sente ogni giorno il polso al mondo ICT ha notato con tutta evidenza come vi fosse un certo silenzio, un clima troppo tranquillo. Sporadicamente annunci fantasiosi, qualche strana foto, prototipi che spuntavano dal nulla, il tutto in una staticità strana. Come d’estate, quando l’afa anticipa la tempesta. Fuor di metafora, il silenzio era dovuto all’attesa, perché gli eventi Apple spesso sanno catalizzare ogni singola risorsa mediatica.
E i rumor, e gli indizi: si è parlato di un nuovo laptop, ma non ve ne era conferma alcuna; si è vociferato di funzioni particolari, ma conferme e smentite non fanno che ricalcare la casualità delle previsioni della vigilia; si è anche ipotizzato che aver anticipato il lancio del nuovo iPod Shuffle avesse potuto essere una mossa strategica per distogliere il dispositivo dall’eclissi mediatica che l’iPhome OS 3.0 avrebbe determinato. In questo quadro ecco il laptop Lenovo Yoga, e l’Adamo di Dell (nome peraltro poco indovinato, se è vero che proprio Adamo fu il primo uomo fregato da una mela…). Un pomeriggio strano, in attesa delle 18 ora di Parigi (come da indicazioni Apple). Il nuovo iPhone sta per arrivare, e tutto si è fermato. Non è stata una tempesta, ma un po’ di cambiamento c’è stato. Occorre, quindi, scendere ora nei dettagli.
Per gli sviluppatori subito, per tutti entro l’estate: il nuovo software per iPhone sarà a disposizione fin da oggi per quanti intendono costruirci su una attività, un servizio, un progetto. Sviluppare per iPhone significa accedere al dispositivi che più di ogni altro ha catturato l’immaginario collettivo ed in questi giorni è addirittura arrivato sulle tv nazionali per far vedere alle masse cosa un telefonino possa diventare.
Le novità annunciate sono molte, ma gli aspetti principali sono riassumibili in pochi punti essenziali:
- Systemwide search
Le funzioni di ricerca Spotlight sono giunte sull’iPhone. Un solo motore, insomma, permetterà di muoversi all’interno di tutti i contenuti del telefono, siano essi messaggi, appunti, contatti o cos’altro. Trattasi di un sistema comodo ed intelligente per mettere ogni singola informazione direttamente a portata di mano, senza dover sapere a priori ove l’informazione stessa sia stata archiviata. Per l’iPhone è una scelta obbligata: non si tratta più di un semplice telefono contenente poche informazioni in database fortemente strutturati, ma di un dispositivo complesso nel quale reperire un’informazione (soprattutto con una interfaccia touchscreen) potrebbe diventare impresa lunga e faticosa. - Copia/Incolla
È questa la funzione più attesa e richiesta in assoluto. Un dogma imprescindibile, un qualcosa che se Apple non avesse scelto di mettere nell’upload allora sarebbe scoppiato il dissapore. Invece gli utenti sono stati accontentati. Per effettuare un copia/incolla sull’iPhone si passerà per il “doppio tap”: due colpetti sullo schermo apriranno alla triplice possibilità “Taglia/Copia/Incolla”; quindi si sceglie il testo da copiare, oppure il punto in cui incollare. Così facendo si possono risparmiare operazioni ben più complesse ed una scomoda opera mnemonica, ma soprattutto il dispositivo fa un passo simbolico verso il computing, allontanandosi dalla telefonia. Sarà solo un copia/incolla, ma è qualcosa di significativo. Non è un caso che fosse la funzione più piccola e desiderata tra tutte quelle ipotizzate alla vigilia. - MMS
Quante volte l’iPhone è stato oggetto di scherno per la sua intrinseca incapacità di inviare MMS? Un’operazione possibile con qualsiasi dispositivo di bassa lega era fino ad ora off-limits per l’elemento di punta dei più pregiati smartphone. L’update 3.0 cancella questa strana distorsione e d’ora in poi anche il telefono con la mela potrà inviare testi accompagnati da foto e messaggi vocali. Un bug, però, rimane: gli MMS non potranno essere accompagnati da file video. - Notifiche push
Anche in questo caso trattasi di una funzione tanto piccola quanto importante. Il concetto “push”, infatti, cambia in modo sostanziale il modo in cui il telefono mette a disposizione le informazioni, perché l’utente non deve più richiedere le stesse: le informazioni vengono spinte in background sul telefono e messe automaticamente a disposizione. tale funzionamento, però, limita le potenzialità della CPU e riduce il tempo di durata della batteria: per questo motivo Apple mantiene il cantiere aperto e sta sviluppando un sistema alternativo che ricrei il giusto compromesso tra rischi ed opportunità. - Micropagamenti “In-App Purchase”
L’update permetterà di sviluppare applicazioni che prevedono pagamenti successivi al solo acquisto. Così facendo è possibile vendere contenuti aggiuntivi (ad esempio nuovi livelli all’interno di un videogioco) senza doversi per forza appoggiare a servizi esterni: il sistema di pagamento Apple potrà fungere allo scopo, aprendo al gruppo una possibilità autoesclusa dalla versione precedente dell’OS iPhone. - GPS
Sarà più semplice per gli sviluppatori utilizzare le informazioni del GPS all’interno delle proprie applicazioni. Trattasi probabilmente di una delle novità più interessanti dell’intero update poiché apre agli sviluppatori la possibilità di creare applicazioni basate su geotagging, localizzazione e servizi mappali. - P2P networking
Trattasi di una funzionalità interessante soprattutto per il mondo dei videogiochi poiché permette agli utenti di sincronizzare i dispositivi per una sfida in multiplayer. Il collegamento può avvenire tramite bluetooth.
L’upgrade del firmware su iPhone potrà avvenire a titolo gratuito (gli utenti in possesso della prima versione vedranno però limitate dall’hardware le potenzialità del nuovo SO), mentre per gli utenti iPod Touch sarà necessario un costo di aggiornamento pari a 9.95 dollari.
L’iPhone è stato venduto in 13.7 milioni di unità nel corso del 2008, per un totale di 17 milioni di dispositivi venduti in tutto. Questo piccolo esercito, unitamente a quello degli iPod Touch (30 milioni di utenti in totale), ha scaricato oltre 800 milioni di applicazioni negli ultimi 9 mesi. 25 mila le applicazioni disponibili nell’App Store. E i numeri non sono soltanto fredda cronaca: rappresentano, infatti, il calore reciproco che unisce sviluppatori e utenza, mettendo assieme gli interessi degli uni con le necessità e le curiosità degli altri. Il tutto mentre il marketplace BlackBerry è in fasce e quello Microsoft emette solo ora i primi vagiti.
Di novità sull’iPhone OS 3.0 ve ne sarebbero a decine (almeno un centinaio gli interventi annunciati sulle API), e per ogni dettaglio occorrerà far riferimento al sito Apple ed alla documentazione che sta per essere portata nelle mani degli sviluppatori. Quando il firmware sarà nelle mani degli utenti si potrà capire come e se l’aggiornamento avrà portato valore nuovo al telefono in vista di una volata di fine anno che, per quanto smorzata dal declino dell’economia, potrà pur sempre essere l’unico barlume di luce in una annata destinata a passare alla storia come una delle peggiori del decennio.
Ad un’ora e mezza dall’inizio, l’evento Apple giunge al termine. L’occhio corre fugace a fondo palcoscenico, per vedere se dall’ombra possa apparire qualcuno, qualcosa. No, Jobs non compare. E nemmeno il fantomatico netbook delle meraviglie. Anche in tempo di crisi è lecito sognare, salvo poi svegliarsi. Ed accontentarsi di un copia/incolla.