Nell’ottobre del 2010, Bianca Wofford di San Diego aveva organizzato una class action contro Apple nel tentativo di radunare insieme tutti i consumatori che, secondo lei, erano stati danneggiati dall’aggiornamento a iOS 4 per gli smartphone iPhone 3G. La donna sosteneva infatti che l’update aveva reso praticamente inutilizzabile lo smartphone e, per questo, aveva chiesto un risarcimento di 5.000 dollari per dichiarazioni ingannevoli circa la bontà dell’upgrade.
Il giudice Anthony J. Battaglia si è pronunciato questa settimana e ha respinto la class action. Il motivo è semplice: l’aggiornamento offerto da Apple era completamente gratuito, quindi non ha alcun valore di “vendita” regolamentato dalle leggi per i consumatori della California.
Battaglia ha osservato che l’acquisto del dispositivo non può essere paragonato a livello giurisdizionale con un update che viene distribuito dalla società in forma totalmente gratuita. Di conseguenza, considerato che l’utente non è costretto a un esborso economico, le dichiarazioni di Cupertino circa l’efficienza dell’aggiornamento non possono essere classificate come “pubblicità ingannevole”, quindi non possono produrre alcun risarcimento.
La donna peraltro ha avuto talmente fretta di organizzare una class action da non aver fatto caso che Apple aveva subito promesso di risolvere il problema di iOS 4 con l’iPhone 3G, e infatti Steve Jobs annunciò che sarebbe stata pubblicata una nuova versione del firmware. Oggi, l’iPhone 3G uscito nel 2008 gestisce iOS 4.2.1 in maniera perfettamente funzionale.