L’iPhone 5 ancora non è stato presentato (mancano ormai soltanto 24 ore), ma già è a pesante rischio denuncia. La controparte sarà ancora una volta Samsung, decisa a riscattare la sconfitta subita in tribunale da parte dei legali Apple, e motivo del contendere saranno i brevetti relativi alla tecnologia 4G LTE che il gruppo di Cupertino dovrebbe aver annoverato all’interno del proprio nuovo device.
Samsung sarebbe sul piede di guerra e sarebbe pronta ad intervenire non appena l’annuncio dell’iPhone 5 sarà formalizzato da Tim Cook presso lo Yerba Buena Center di San Francisco nella giornata di domani. A svelare i piani del gruppo è la testata The Korea Times, secondo cui il gruppo avrebbe già notificato ai propri legali l’intenzione di procedere con celerità per due motivi sostanziali: primo, per rompere le uova nel paniere a poche ore dalla presentazione, ostacolando così l’immissione sul mercato del nuovo smartphone con la mela; secondo, per vendicare lo smacco subito nelle settimane scorse e riportare in una situazione di parità la sfida tra le parti.
Secondo quanto trapelato da fonti vicine a Samsung ed a conferma di indicazioni delle settimane scorse, infatti, la tecnologia LTE sarebbe oggi coperta da brevetti Samsung al di fuori dell’orbita FRAND e per la quale non sussiste pertanto alcun obbligo di licenza, tanto meno a prezzi predeterminati in virtù dei paradigmi di equità e ragionevolezza. Samsung, insomma, avrebbe pressoché mano libera nel portare avanti licenze e denunce sulla tecnologia in esame e per questo motivo avrebbe a disposizione un potente grimaldello per ostacolare l’avanzata Apple. E Samsung ha almeno 1.05 miliardi di buoni motivi per firmare gli atti della denuncia.
Samsung, peraltro, sarebbe intenzionata ad agire con estrema sollecitudine e per questo motivo avrebbe già identificato Europa e Stati Uniti quali punti di applicazione della propria strategia legale offensiva: rallentare l’immissione dello smartphone sul mercato potrebbe avere una importanza fondamentale soprattutto nella fase di avvio delle distribuzioni.
La palla passa a Tim Cook, perché soltanto dalle sue parole sarà possibile capire se l’iPhone 5 contempli o meno la tecnologia LTE. Se così sarà, la platea sarà immediatamente orientata alle parole successive per capire se il CEO di Cupertino voglia subito mettere le mani avanti sulla vicenda o se preferisca attendere che sia Samsung a muovere il primo passo. In ballo non vi sono soltanto un manipolo di brevetti, ma milioni di utenti finora divisi su di un duopolio pieno di tensioni legali, concorrenza di mercato e lotta per la leadership.
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