iPhone 5 è stato presentato soltanto ieri, ma già il Web pullula di recensioni, di elogi e anche di tante critiche. In molti si aspettavano qualcosa di più da Apple, soprattutto a livello di design, visto che il device ricalca e migliora la strada intrapresa da iPhone 4 e iPhone 4S. Sebbene forse non immediatamente evidente, anche questo melafonino però contiene una grande rivoluzione: quella di consolidare una tradizione pur rendendola unica nel suo genere.
Lo si evince chiaramente nel video di presentazione che Apple ha mostrato al keynote, ora disponibile sul sito ufficiale: la Mela ha deciso di prendere un oggetto che amava molto, iPhone 4S, e di renderlo davvero speciale. Non pompandolo di caratteristiche non immediatamente utili – molti lamentano l’assenza di NFC, quando al momento la tecnologia rimane limitata a pochi ambiti, quasi tutti oltreoceano – ma ampliando e perfezionando l’esistente. Basti infatti guardare lo spezzone dedicato alla fase di fabbricazione per capire come iPhone 5 non sia uno smartphone qualunque.
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Quale altro produttore di smartphone, cercando di essere quantomeno onesti, ripone la stessa cura nei propri device così come accade in iPhone 5? Il melafonino è costruito a partire da un blocco di alluminio sapientemente levigato con rulli al diamante per ottenerne i contorni a specchio, pur mantenendo il contrasto con il retro opaco. Le due strisce in Gorilla Glass sono montate da speciali robot fotografici che, dopo aver ripreso la scocca a ben 29 megapixel, passano al setaccio oltre 700 tagli per scoprire quale si inserisca perfettamente nel device, con un margine d’errore di pochissimi micron. Le lenti della fotocamera sono ricavate da una sottile lamina di zaffiro, per garantire una luce perfetta per gli scatti e una resistenza senza pari. Il display a 4 pollici è studiato affinché l’utente lo possa utilizzare con una mano sola – la proporzione delle distanze è calcolata sulla lunghezza media del pollice umano e sulla diagonale che è in grado di disegnare – pur godendo di una maggiore area d’azione, a differenza dei concorrenti che puntano al maxischermo a ogni costo, dimenticandosi del tutto del concetto di usabilità.
Ogni singolo millimetro di iPhone 5 deriva da una progettazione rivoluzionaria, perché pone l’utente al centro del prodotto e non le sue caratteristiche di puro marketing, come le più risibili funzioni di alcuni competitor, che mai verranno utilizzate semplicemente perché il cliente non capisce a cosa effettivamente servano. Ed è una rivoluzione elegante, perché non solo funzionale, ma anche estremamente bella.
Dal punto di vista dell’hardware, poi, non vi è davvero molto di cui lamentarsi: il nuovo chip A6 fornisce delle prestazioni elevate, soprattutto a livello grafico, dove iPhone 5 raggiunge quasi i livelli di una console entry level. La fotocamera non è stata migliorata aggiungendo all’infinito i megapixel per far felici gli utenti meno esperti – chi mastica un po’ di fotografia saprà come i megapixel non siano un dato sufficiente per garantire la bontà di uno scatto – ma si concentra sulla luce e sulla resa dei colori, rendendo il melafonino lo smartphone più affine alle specifiche sRGB attualmente disponibile sul mercato. La connettività, che si potrebbe definire praticamente universale, abbatte il limite del nuovo iPad e rende virtualmente compatibile LTE ovunque e lo sarà anche in quei paesi che investiranno sul 4G solo nei prossimi tempi. La batteria garantisce un buona durata anche durante i task intensivi – si parla di 8/10 ore d’uso continuativo – a seconda del tipo di connessione in uso e, contestualmente, le risorse hardware richiedono meno energia pur essendo più performanti delle precedenti generazioni. iOS 6 completa il tutto rendendo iPhone 5 un device davvero integrato con l’ecosistema Apple, per una perfetta sincronia tra hardware e software come solo la Mela è in grado di garantire.
Solidità, eleganza, cura del dettaglio, performance, sincronia e processi produttivi unici nel loro genere: tutte caratteristiche racchiuse in un solo dispositivo. È questa la rivoluzione di Apple, rendere possibile quel che agli altri non riesce.