Gli analisti che osservano gli affari di casa Apple, e che sono responsabili di un giudizio previsionale sugli affari del gruppo guidato da Tim Cook, stanno guardando con estrema attenzione a quel che andrà ad accadere allo Yerba Buena Center di San Francisco. L’annuncio dell’iPhone 5, infatti, è ovviamente un appuntamento atteso, ma con meno ovvietà diventa oggi un evento oltremodo importante poiché delicato.
Gli analisti vedono infatti l’iPhone 5 come una sorta di bivio per Apple: proseguire sulla strada del successo, oppure effettuare una pericolosa fermata ai box rischiando il sorpasso definitivo del mondo Android. Apple viaggia infatti da sempre sulle ali del design e dell’innovazione, ma questo meccanismo è al tempo stesso vincolante poiché costringe Apple a farsi ancora una volta lepre del settore: innovare o accontentarsi di una seconda piazza, questo è il problema.
La differenza tra le due opzioni però sarebbe sostanziale. Se l’iPhone 5 vuole svettare deve anzitutto confermare la bontà dei predecessori, mettendo nelle mani degli utenti uno smartphone performante, un design accattivante ed uno status symbol reiterato nel tempo. C’è chi parla di LTE (e Samsung ascolta minacciosa), chi ipotizza un servizio di riconoscimento biometrico dell’utilizzatore, chi si accontenta del form factor allungato che aumenta i pollici dello schermo, chi punta tutto sulla sottigliezza di una scocca sempre più compatta. E poi ci sono i numeri, il vero termometro della sfida, perché è dai numeri che occorre partire: l’iPhone rappresenta oggi il 70% dei profitti Apple ed ogni sbavatura potrebbe pertanto costare cara.
Samsung, anche per mettere pressione alla controparte, ha annunciato nei giorni scorsi di aver distribuito 20 milioni di device nel giro di 100 giorni: alcune stime profetizzano per Apple il raggiungimento della soglia dei 10 milioni già entro la fine di settembre, il che configurerebbe un inizio con il botto in grado di fare da traino anche alle vendite successive. Il timore è però quello di una partenza a rilento proprio in virtù delle fortissime attese che circondano il dispositivo.
A remare contro Apple vi sono alcuni fattori concomitanti di un certo rilievo:
- una concorrenza sempre più agguerrita fatta di androidi (soprattutto il Galaxy S III) e Windows Phone (la nuova serie Lumia sta per arrivare sul mercato ed annuncerà i prezzi di distribuzione soltanto dopo le mosse Apple);
- una congiuntura economica difficile in molti paesi, soprattutto in Europa, che potrebbe scoraggiare l’investimento in un nuovo aggiornamento del device in uso rallentando così il ciclo di acquisto e sostituzione dei dispositivi;
- difficoltà produttive a livello di componentistica, problema tale da imporre nuove strategie al gruppo per evitare un ritardo nelle consegne che andrebbe a minare pesantemente le capacità di immissione sul mercato del nuovo device.
24 ore all’annuncio. Le azioni AAPL sono vicine ai massimi storici, ma in flessione negli ultimi giorni. Tim Cook è atteso ad una verifica fondamentale anche perché l’iPhone 5 è probabilmente il suo primo vero device dopo la dipartita di Steve Jobs (l’iPhone 4S era ancora eredità del predecessore). La finanza guarda a Cupertino per tentare di capire se la mela possa essere ancora una volta una tentazione irrinunciabile.