Da una parte lo scetticismo di chi nell’iPhone 5 vede mera evoluzione e nessun reale passo avanti in grado di fare la differenza, dall’altra chi confida nel fatto che la concorrenza non sia comunque ancora all’altezza. Da una parte chi boccia le scelte del nuovo connettore e dell’assenza di NFC, dall’altra chi promuove il nuovo display e le nuove dimensioni. Da una parte chi teme la pressione della crisi sui mercati sul prezzo, dall’altra chi aumenta le stime ed incoraggia la Borsa a scommettere ancora sul titolo AAPL.
Gene Munster, analista Piper Jaffray da sempre vicino al mondo Apple, si schiera dalla parte di Cupertino: l’iPhone 5 potrebbe avere una partenza lanciata in grado di fare da traino anche alle vendite successive, posizionando ancora una volta lo smartphone ai vertici dei top gamma a livello internazionale. L’analista ha infatti ricalcolato le proprie stime sulla base di quanto annunciato da Tim Cook allo Yerba Buena di San Francisco ed ha valutato in 6-10 milioni le unità potenzialmente distribuite già entro il mese di settembre. Entro il trimestre, stima complessivamente la Piper Jaffray, gli iPhone distribuiti saranno pertanto 27,2 milioni (contro i 22 milioni della stima precedente).
Tali stime consentono di elevare anche il prezzo obiettivo delle azioni, che viene fissato così vicino a quota 950 dollari: nella giornata di ieri la Borsa è stata particolarmente attendista nei confronti del titolo AAPL, ma alla fine la seduta con un guadagno di oltre un punto percentuale.
A conforto delle attese degli analisti giunge notizia per cui Sharp avrebbe iniziato la distribuzione dei primi display al gruppo di Cupertino: il produttore orientale ha vissuto infatti particolari difficoltà nell’avviare le procedure di produzione e la cosa ha comportato il rischio di possibili ritardi nelle forniture contemplando l’ipotesi di una scarsità di iPhone 5 sul mercato. Tale orizzonte sembra essere al momento cancellato: l’offerta dovrebbe riuscire ad incontrare la domanda a livello globale e fin dalla prima ora, il che significa una quantità sufficiente di iPhone tanto negli Stati Uniti (21 settembre) quanto in Italia e negli altri paesi previsti dalla seconda ondata di release (28 settembre).
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