Così come già accaduto lo scorso anno con lo smarrimento di un prototipo di iPhone 4, anche il nuovo iPhone 5 ha subito lo stesso “trattamento”, costringendo Apple a correre ai ripari per rientrare in tutta fretta in possesso del dispositivo perduto. Non sono ancora però ben chiare le modalità del recupero, assistito da alcuni agenti della polizia di San Francisco, tanto che i vertici della SFPD hanno deciso di avviare un’indagine interna.
Lo ha reso noto l’ufficiale Troy Dangerfield sulle pagine di CNET, raccontando di come da ieri si stia cercando di fare luce sulla vicenda, con il diretto coinvolgimento di Sergio Calderón, l’uomo che ha visto la sua casa perquisita da impiegati della sicurezza Apple.
Nei registri della polizia non risulta alcun rapporto in merito all’operazione, anche se fonti ufficiali hanno confermato che tre o quattro agenti in borghese hanno accompagnato i dipendenti della mela morsicata alla ricerca dell’iPhone 5, smarrito a fine luglio nel bar Cava22 (immagine di apertura) del distretto Mission nella città californiana.
Calderón, dal canto suo, ha dichiarato di non essere stato messo a conoscenza che le persone impegnate nella perlustrazione della sua abitazione non erano agenti della SFPD ma personale Apple. Inoltre, secondo la sua testimonianza, questi si sarebbero rivolti a lui in tono vagamente minaccioso, con domande inerenti la presunta irregolarità dei documenti in possesso ai suoi familiari. L’indagine prosegue dunque per fare luce sulle molte zone d’ombra della vicenda.