La scocca di iPhone 5C non ha ormai più segreti: da diversi mesi, e con un andamento costante, le immagini dei case del nuovo melafonino appaiono in Rete. Sono talmente tanti gli esemplari che qualcuno ha deciso di iniziare a venderli su eBay, il sito d’aste più popolare del mondo, raggiungendo addirittura cifre da record. Un’asta – in corso al momento della stesura dell’articolo – vede superare la cifra di 12.000 dollari per una scocca di un iPhone 5C bianca, ma la somma da capogiro potrebbe essere frutto di uno sbadato errore di interpretazione dell’annuncio.
Nella giornata di ieri, l’utente appledude18 ha messo in vendita un case bianco di iPhone 5C al prezzo d’ingresso di 50 dollari. Nulla di particolarmente singolare o insolito, se non fosse che dopo mezza giornata la cifra ha superato i 12.000 dollari a colpi di rilancio. È possibile, tuttavia, che vi siano degli utenti talmente sfegatati di Apple, tanto da spendere l’equivalente di una vettura per la scocca posteriore in policarbonato di un melafonino?
Il tutto sembra essere frutto di un misunderstanding: sebbene l’utente spieghi come si tratti semplicemente del case posteriore, la scritta “Real Apple Prototype” ha indotto molti acquirenti a credere di essersi imbattuti in un device completamente assemblato. Da qui la corsa al rialzo, tanto che lo stesso venditore ha dovuto aggiornare l’asta con un messaggio chiarificatore:
«Voglio renderlo chiaro agli offerenti: questa è SOLO la cover posteriore di un prototipo Apple. NON contiene alcuna parte interna né uno schermo LCD.»
Al momento della stesura di questo articolo, l’asta non è stata bloccata né dal venditore né tantomeno da eBay, così come nessun dei compratori dall’enorme portafoglio pare aver ritirato la propria puntata. È molto probabile, tuttavia, che recepito l’arcano il prezzo si sgonfi rapidamente tanto da tornare attorno ai 50 euro iniziali previsti come base d’asta. O, nella migliore delle ipotesi per il venditore, qualcuno sarà davvero disposto a sborsare 12.000 dollari per mettere le mani su un pezzo di policarbonato teoricamente del tutto inutile, anche ai soli fini del collezionismo, data l’enorme disponibilità di parti identiche in circolazione.