Una nuova polemica in Rete coinvolge Apple, dopo le proteste sull’album gratuito degli U2. Il nocciolo della questione ruota attorno alla nuova fotocamera di iPhone 6 e iPhone 6 Plus, leggermente sporgente per garantire un’incredibile sottigliezza della scocca. Secondo alcuni, Cupertino potrebbe aver ritoccato le immagini sul sito ufficiale per nascondere questo dettaglio.
Già dai primi leak di iPhone 6, apparsi online dalla scorsa primavera, molti dubbi sono stati espressi dall’utenza sull’impiego di una fotocamera sporgente. Il recupero millimetrico in termini di scocca, infatti, è controbilanciato dalla possibile instabilità dello smartphone quando adagiato su una superficie. Un fatto, quello della componente in rilievo, probabilmente non troppo gradito nemmeno a Cupertino, almeno a giudicare dalle fotografie ufficiali.
Nel materiale di presentazione di iPhone 6 e iPhone 6 Plus, la presenza della fotocamera è effettivamente altalenante. Se lo smartphone è ripreso dal dietro o è lievemente inclinato, l’obiettivo sporgente è ben evidenziato. Ma negli scatti laterali, quelli pensati per mostrare lo spessore ridotto del device, la parte scompare. Sui social network è quindi divampato il dibattito: semplice inclinazione della direzione di scatto che, per un gioco ottico, nasconde la protuberanza? Uso tra il sapiente e il maldestro di software di fotoritocco? Ovviamente, non vi sono sufficienti elementi per affermare con relativa certezza una o l’altra ipotesi.
Il fatto che l’azienda di Cupertino abbia voluto mettere in risalto il profilo ridotto ed elegante dei nuovi melafonini è certamente lecito, poiché gli smartphone mostrano comunque un design leggero ed elegante nonostante quell’obiettivo dal troppo ingombro. È la modalità, però, che lascia adito ai dubbi: l’azienda ha cercato di nascondere una feature del prodotto, per spingere l’utenza a credere sia più sottile di quanto in realtà dimostri di essere? Come già accennato, si tratta di questioni su cui al momento non vi sono risposte evidenti e che attengono più alle teorie del complotto che a fatti comprovati. Non resta che attendere, allora, un preciso intervento dalla California.