Il lancio dei nuovi iPhone 6 è stato accompagnato da un brusio interminabile di commenti sarcastici, tutti pronti a sottolineare quanto le specifiche hardware dei melafonini fossero inferiori rispetto ai modelli flagship della concorrenza. Non sono solo gli utenti a sfogarsi sui social network, ma anche alcuni produttori sono scesi in campo per ricordare quanto i melafonini siano nati nel passato, con tecnologie “ferme al 2012”. Effettivamente sulla carta gli iPhone 6 vedono una dotazione hardware inferiore rispetto a molti modelli di punta dei competitor, ma nella pratica funzionano meglio. È quello che dimostra la prima tornata di benchmark, dove iPhone 6 e iPhone 6 Plus battono i più blasonati rivali senza troppo sforzo. È quindi l’ottimizzazione la vera forza di un device?
AnandTech ha deciso di sottoporre i due iPhone 6, disponibili dallo scorso weekend, a lunghi ed estensivi test dei benchmark. I risultati sono ben oltre alle aspettative, poiché gli smartphone di Apple conquistano quasi sempre il podio fra i principali terminali in commercio. Di seguito le aree in cui i melafonini eccellono e i fattori che, invece, dovranno ancora essere migliorati.
Senza scadere nell’incomprensibile linguaggio tecnico – tutti i grafici dettagliati sono comunque disponibili sul sito AnandTech, qui si riporteranno a scopo d’esempio il risultato migliore e peggiore – sono tre i dispositivi che in quasi tutte le ripetizioni ottengono la palma di migliori sul mercato: iPhone 6, iPhone 6 Plus e il tablet NVIDIA Shield. I neonati in casa Apple vincono innanzitutto sulla perfomance della CPU, un fatto del tutto inatteso: nonostante i 64 bit, la Mela è rimasta sul dual core quando i competitor sono già passati ai 4 o nuclei di calcolo. Il tutto, con una RAM di solo 1 GB: con queste premesse, una così elevata velocità di elaborazione appare quasi miracolosa.
Allo stesso modo, incredibilmente i melafonini conquistano il premio per la durata della batteria – non di certo un fattore per cui gli iPhone si sono resi negli anni famosi – nonostante capacità ridotte rispetto ad altri smartphone. Non ultimo, i due esemplari sono campioni in navigazione Web e performance WiFi. A puro scopo illustrativo, iPhone 6 e iPhone 6 Plus conquistano le prime posizioni nei test Google Octane v2 e nel WebXPRT, nonché nel famosissimo SunSpider 1.0.2. Per confronto, il rivale diretto Samsung Galaxy S5 è quasi sempre distaccato di diverse posizioni, mentre all’inseguimento si trovano l’HTC One M8, il Motorola Moto X e l’Huawei Honor 6, quest’ultimo il device che più sembra avvicinarsi ai risultati targati mela morsicata.
Non mancano, tuttavia, i fattori dubbi o negativi. La coppia di iPhone 6 sembra subire qualche intoppo in materia di elaborazione grafica: pur ottenendo un buon piazzamento dei benchmark GFXBench 3.0 sulla media dei frame al secondo, la performance cade inesorabilmente alle ultimissime posizioni sull’analisi della fisica in 3DMark 1.2. Molte le motivazioni: dall’aumento delle dimensioni schermo per un A8 non di molto dissimile dal suo predecessore A7, alla non completa implementazione di Metal nei tool di rilevazione.
Sono oltre 12 i test estensivi che AnandTech ha voluto eseguire, spiegando come si tratti comunque di risultati preliminari in attesa di benchmark più estesi dal punto di vista temporale. Nel frattempo, i due melafonini oversize si godono un successo che appare più che meritato.