Apple ha deciso di gettare la spugna e alzare bandiera bianca: il suo tentativo di conquistare i consumatori di fascia medio-bassa è fallito, l’esperimento non si ripeterà in futuro. Sembra questo il chiaro messaggio, seppur tutt’altro che ufficiale, del lancio dei nuovi iPhone 6 e dalla contestuale assenza di un upgrade “C”. Il tutto nonostante iPhone 5C, rispetto alle stroncature post-presentazione, abbia totalizzato nell’ultimo quarto fiscale delle vendite a dir poco sorprendenti.
Il fatto che iPhone 5C non avesse particolarmente conquistato gli utenti non è di certo un segreto. E le ragioni non risiedono nelle funzionalità o nel corpo in policarbonato colorato, bensì nel prezzo giudicato troppo alto per il valore effettivamente offerto. I primi mesi di distribuzione sul mercato sono stati davvero drammatici, ma il melafonino ha saputo risollevarsi dalle sue ceneri e conquistare traguardi record nel lungo periodo. Perché, allora, non ripeterne le gesta con iPhone 6?
La questione potrebbe incentrarsi sulla reale opportunità economica del terminale. L’azienda californiana non ha mai voluto puntare al “cheap”, al device tecnologico a buon mercato, poiché tiene fortemente ai dettagli e alla qualità delle componenti. Con iPhone 5C ha strizzato l’occhiolino all’utenza medio-spendente e agli switcher Android, risparmiando sui materiali ma producendo comunque un ottimo device, con prezzi però lontanissimi dalla concorrenza di stesso livello. Sebbene nel lungo periodo il melafonino colorato si sia risollevato, potrebbe non aver lasciato all’azienda sufficiente margine di guadagno e di successivo investimento. D’altronde, i consumatori si sono dimostrati ben disposti di pagare quei 100 dollari in più per mettere le mani sul top di gamma iPhone 5S, la stessa situazione si ripeterebbe quindi con un iPhone 6C.
In definitiva, l’unico modo per Apple di conquistare il settore entry level di mercato è proporre un terminale che sia a tutti gli effetti entry-level, quindi che non superi la soglia dei 150-200 dollari svincolato da contratti. Una simile scelta imporrebbe al gruppo californiano un trade-off troppo impietoso sui materiali utilizzati, sul design e sulla prestazione interna, tale da minarne il marchio e l’intera filosofia. Una sola via è rimasta perciò aperta per la Mela, quella dell’addio ai device “C” al termine del ciclo di vita del capostipite del 2013, oggi ancora in vendita fortemente scontato.