Apple conquista uno dei target storicamente più difficili per l’azienda: quello dei giovanissimi. Per molti anni, infatti, iPhone è riuscito a ottenere buoni risultati fra gli adolescenti, ma non un’esplosione significativa negli acquisti, complici anche i prezzi high-end della linea. Una nuova ricerca condotta da Piper Jaffray, tuttavia, dimostra una positiva accelerazione per Cupertino: non solo il dispositivo è cresciuto in popolarità, ma è anche diventato l’alternativa più gettonata.
Piper Jaffray ha condotto una survey su un campione rappresentativo di 5.500 adolescenti statunitensi scoprendo come, rispetto agli anni passati, sia cresciuto fortemente il market share di Apple. Oggi, forse complici anche la popolarità di iPhone 7 e la potenza di iPhone SE, ben il 76% dei giovanissimi a stelle e strisce possiede un iPhone: si tratta del dato più alto mai raggiunto da Cupertino per questa fascia di consumatori. Cala invece Android, con un -17% rispetto lo scorso autunno.
La crescita è certamente rilevante, se si considera come lo scorso anno Apple si sia fermata al 69% degli utenti teen, un dato comunque più che gratificante per l’azienda. Non è però tutto, poiché degli attuali possessori di altri device, sembra che percentuali prossime al 70% siano pronte a effettuare un futuro switch proprio all’universo iPhone. Queste ultime dichiarazioni potrebbero essere state alimentate dalle grandi aspettative per l’anno in corso: oltre a iPhone 7S e iPhone 7S Plus, infatti, Apple potrebbe presentare un nuovo iPhone 8 completamente rivisto, con scocca in vetro e acciaio inossidabile, nonché schermo OLED.
Non solo smartphone, tuttavia, poiché fra gli adolescenti cresce anche l’interesse per Apple Watch, l’orologio intelligente targato mela morsicata. Di tutti gli intervistati, l’11% già possiede un esemplare, mentre il 13% dichiara di volerlo acquistare in un prossimo futuro. Considerando solo le funzioni fitness di Apple Watch, tuttavia, è Fitbit ad avere maggiore presa sui giovanissimi: forse perché dall’estetica più giovanile, ma anche per dei costi più contenuti rispetto all’alternativa targata mela morsicata.