Un articolo di StarTribune sta generando un certo chiacchiericcio in Rete: Apple sarebbe troppo permissiva con le policy sui furti, in particolare oltreoceano. La vicenda è nota da tempo e ha già mietuto diverse vittime, una vera e propria truffa ai danni dell’azienda e soprattutto dei possessori di un iPhone.
Non è la prima volta che dalla stampa statunitense si apprende quanto sia facile ottenere la sostituzione di un iPhone rubato presso gli Apple Store. Il meccanismo è semplice: un malintenzionato si reca in un negozio a marchio Mela, lamenta il malfunzionamento del melafonino oggetto di furto e, qualora sia in essere un contratto con un operatore telefonico, ne riceve uno nuovo di sostituzione. Il tutto, senza che venga accertato il reale possessore del dispositivo.
L’ultimo episodio di questa portata è capitato a una giovane studentessa del Minnesota, Haley Rian. La ragazza ha subito il furto del suo melafonino e, una volta contattata Apple per chiedere informazioni su un possibile recupero o sul blocco da remoto del terminale, ha appreso come fosse stato sostituito in un Apple Store qualche giorno prima. Pare che nessuno abbia richiesto le generalità del ladro, il quale non solo ha potuto sbarazzarsi della refurtiva, ma è stato addirittura premiato con un nuovo device. La Mela si è giustificata sostenendo che i contratti sono legati al telefono e non al proprietario, perché un iPhone potrebbe essere regalato oppure utilizzato da più membri di una stessa famiglia. I genitori della ragazza, nonostante abbiano ricevuto il rimborso delle rate rimanenti per il loro piano, lamentano però che in questo modo l’azienda stia rendendo appetibile il furto, soprattutto in una fascia d’età dove non si è molto interessati alle conseguenze delle proprie azioni.
Nonostante l’intervento della polizia, che proprio in tandem con Apple ha cercato di stabilire l’identità del ladro, le indagini sono finite in un vicolo cieco e la possibilità di ritrovare il responsabile remote. Il contratto può essere terminato, la numerazione telefonica può essere disattivata, ma il nome del responsabile non può venire a galla perché il device è ovviamente associato alle generalità dei legittimi proprietari.
Vi potrebbero essere, tuttavia, delle motivazioni più profonde a questa policy apparentemente disattenta di Apple. Già in un’altra occasione la società si è dovuta confrontare con le polemiche della stampa, per un caso di furto e sostituzione avvenuto in quel di Toronto. In quell’occasione, Cupertino ha sottolineato come questo tipo di policy si renda utile per garantire la sicurezza di dipendenti, visitatori e prodotti esposti negli Apple Store. Si pensi, ad esempio, al caso di un malintenzionato che si vede negata la sostituzione di un iPhone, pronto a vendicarsi per rabbia con gli addetti del Genius Bar, gli altri clienti dello store o anche solo semplicemente con la distruzione di alcuni prodotti in esposizione. Apple preferisce accontentare le iniziali richieste, per poi lasciar intervenire le autorità in caso di sospette sottrazioni o comportamenti anomali.