Non si placano le polemiche sui rallentamenti per i vecchi iPhone, nonostante le scuse dalla società di Cupertino e l’avvio di un piano di sostituzione agevolato delle batterie. Diverse class action sono state depositate in tutto il mondo e l’ultima, almeno in ordine di tempo, rischia di essere particolarmente estesa. È quel che accade in Corea del Sud, dove 370.000 utenti vorrebbero portare Apple davanti alle corti.
La questione è ormai ampiamente nota. Apple ha implementato, in alcuni dei suoi meno recenti smartphone, un sistema che riduce le performance della CPU in caso la batteria non fosse più in grado di fornire sufficiente energia. La soluzione è stata scovata qualche settimana fa da un gruppo di sviluppatori su Reddit, pronti a notare un’enorme differenza nei benchmark di iPhone 6 prima e dopo la sostituzione della batteria, ed è stata poi confermata dallo stesso gruppo di Cupertino. Gli utenti si sono lamentati immediatamente con l’azienda, non solo per la mancata comunicazione, ma anche e soprattutto poiché molti potrebbero essere stati spinti a cambiare smartphone quando la semplice sostituzione della batteria sarebbe potuta risultare più che sufficiente.
Tra le varie class action che hanno coinvolto la società negli ultimi tempi, spicca un curioso caso in Corea del Sud. Presso la corte distrettuale di Seul, infatti, è stata depositata una richiesta firmata da ben 370.000 persone, pronte a domandare un rimborso ad Apple pari a 2.000 dollari per singolo individuo. Un numero di partecipanti tutt’altro che esiguo se si considera come, rapportato alla popolazione, si tratti di un cittadino su 138.
Il numero di partecipanti potrebbe aumentare nelle prossime ore, poiché lo studio legale che sta portando avanti il caso, Hannuri Law, sta accettando nuovi scritti. Solo nell’ultima settimana, ad esempio, la cifra sarebbe già aumentata di 67.000 unità.
Così come già accennato, Apple ha specificato di aver implementato un sistema in iPhone 6, iPhone 6S e iPhone SE per rallentare la CPU in caso di batteria non più performante, allo scopo di evitare spegnimenti improvvisi del device e garantire all’utente una sufficiente esperienza d’uso. Al momento, è impossibile prevedere quale potrebbe essere l’esito di queste class action.