Il lancio del primissimo iPhone, presentato da Steve Jobs nel corso del MacWorld 2007, è stato preceduto da diversi anni di ricerca e sviluppo. È noto ormai da tempo come Apple abbia prodotto i più svariati prototipi hardware, prima di poter giungere alla definizione finale del suo primo smartphone. Eppure, grazie a una pubblicazione di Sonny Dickson, è oggi possibile comprendere come si sia sviluppato il percorso sul lato software. Il giovane appassionato dell’universo Apple, noto per i suoi leak attendibili, ha infatti condiviso un video relativo ai primissimi stadi dell’elaborazione del sistema operativo di iPhone. E, senza troppe sorprese, pare vi sia stata una piccola sfida interna in quella di Cupertino: quella tra l’ottica iPod di Tony Fadell e, ovviamente, quella touchscreen di Scott Forstall.
Il video, pubblicato un paio di giorni fa sulla piattaforma YouTube, mostra due iPhone affiancati, sui quali è caricato un diverso sistema operativo. A sinistra, uno smartphone con funzionamento a clickwheel, ovvero simile alla ruota sensibile al tocco tipica dell’universo iPod. A destra, invece, un sistema completamente touchscreen, caratterizzato da elementari icone e dall’estensione a pieno schermo. I due prototipi software, a quanto pare sviluppati in contemporanea, sembra siano stati chiamati P1 e P2, attribuiti rispettivamente a Fadell e a Forstall.
La versione in stile iPod, dai tempi di caricamento molto veloci e dalle funzioni davvero essenziali, risulta molto familiare all’utente. Lo schermo è diviso in due porzioni: la parte superiore riproduce un tipico menu di iPod, mentre quella inferiore una clickwheel virtuale: probabile, di conseguenza, il software sia stato originariamente pensato per un device privo di schermo touchscreen, dalle fattezze molto diverse rispetto a quello mostrato in video. L’altra declinazione, ribattezzata internamente “Acorn OS”, vede invece tempi di caricamento più estesi e un’interfaccia completamente touchscreen e dallo scorrimento verticale, seppur estremamente diversa da iOS così come lo si conosce.
Come è noto, fu la versione di Scott Forstall ad avere la meglio, il quale fu anche responsabile del periodo di pieno scheumorfismo per iOS: questo stile estetico, infatti, prevedeva la riproduzione a schermo di icone e funzioni quanto più simili ad oggetti reali, mentre da qualche anno il sistema operativo si è convertito al pieno minimalismo.