Era il 29 giugno del 2007 quando Steve Jobs, davanti a una platea sbalordita, presentò al mondo il primo iPhone. Non tutti sanno pero che nello stesso giorno, ma nel 1975, Steve Wozniak accendeva il primissimo prototipo di computer targato Mela, quello che sarebbe poi diventato un Apple I e quindi un Mac negli anni ’80.
Su iPhone si è detto davvero tutto e di più in questi anni. È stato il device che ha rivoluzionato il mondo della telefonia, che ha mandato in pensione i tasti fisici, che ha cambiato il modo con cui l’utente si avvicina alla mobilità. Da allora è stato un tripudio di applicazioni, di cloni, di manie collettive e di una buona dose di status symbol. Il melafonino ha strappato con forza lo scettro a Symbian e BlackBerry, allora i sistemi operativi più diffusi, e ha ridefinito un’intero settore.
Più complesso, è invece, l’andamento dei Mac. I computer targati Mela, nonostante negli ultimi tempi abbiano subito una vera e propria impennata con tanto di attacchi malware, sono sempre stati un prodotto di nicchia. E così sono largamente rimasti fino all’introduzione dei MacIntel, dopo decenni di architettura PowerPc, che hanno reso desktop e laptop appetibili anche per gli habitué di Windows.
Quel 29 giugno 1975, Steve Wozniak dimostrò a Steve Jobs quale sarebbe stata la direzione da intraprendere per l’industria del personal computing. Si procurò un processore Motorola 6800, alcuni circuiti disgiunti raccolti qua e là durante i suoi anni di lavoro e saldò tutto su una motherboard. Era il prototipo di quel che sarebbe diventato, un anno più tardi con la fondazione vera e propria della Mela, Apple I.