Apple ha provato, poco per volta, ad allentare la stretta sulle porno-applicazioni per iPhone. Dapprima prevedendole esplicitamente nel nuovo regolamento dell’App Store, poi iniziando ad ospitare i primi contenuti, quindi intervenendo con i primi cartellini rossi per far capire che le regole son regole. Ma nel momento in cui il telefono con la mela si trova a mostrare immagini di nudo ritraenti una ragazza minorenne, il problema si complica ulteriormente.
Apple ha aperto al nudo poiché la pornografia potrebbe attrarre forti spese incontrando la domanda dell’utenza. Le applicazioni, però, sono di difficile controllo: molte e ricche di contenuti, sono difficilmente monitorabili e l’intervento da parte di Cupertino non può che essere quindi tardivo. La scoperta è stata effettuata da Krapps, sito che ha monitorato l’applicazione “BeautyMeter” trovandovi l’immagine contestata. Trattasi di una immagine con un autoscatto di una ragazza quindicenne senza veli, il che (oltre ad andare evidentemente contro le regole dell’App Store) non può che arrecare ovvio imbarazzo a Cupertino.
La notizia ha presto fatto il giro del mondo, l’immagine dello scandalo ha ricevuto 5000 voti e l’applicazione è stata infine rimossa. Il caos sul tema, però, rimane: Apple non ha chiarito nei dettagli le regole dello store ed il nudo rimane una sorta di tabù presente, ma da non autorizzare. La Braun Software (produttrice dell’applicazione) ne ha pagato dazio vedendo bocciata l’esagerazione compiuta, ma in generale la presenza di porno-App nel marketplace dell’iPhone non può che generare ulteriore imbarazzo nel tempo. Apple, insomma, dovrà trovare regole più precise per l’ambito: delegare ogni responsabilità sui contenuti, ed accettare situazioni imbarazzanti, oppure bocciare in toto le immagini di nudo e sposare un futuro più tranquillo e meno remunerativo.
L’applicazione BeautyMeter è una sorta di repository di autoscatti. L’utente può visualizzare le immagini, sfogliarle, votarle. Secondo quanto emerso il produttore non controllava gli scatti immessi, il che implica che tra la visualizzazione e l’upload non v’è alcuna forma di controllo sul contenuto. Ogni responsabilità è dunque delegata a chi invia ed ogni riflusso è scaricato su chi visualizza. La cosa si fa però problematica quando l’App Store impone un regolamento intermedio al quale lo sviluppatore deve aderire e che la Apple stessa deve far rispettare.
L’intervento dell’azienda produttrice dell’applicazione è tardivo e scomposto: il sito web BeautyMeter riporta infatti un avviso datato 2 Luglio nel quale si ricorda che non sono ammesse immagini di nudo e che in futuro verranno vagliati i contenuti da approvare (rallentando di conseguenza i tempi di pubblicazione). Intervento tardivo: la frittata è fatta. Intervento scomposto: il giro di vite andava probabilmente effettuato in tempi non sospetti.
Dopo il caso “Hot or Not“, insomma, il porno porta un ulteriore mal di testa ai legali di Cupertino. Ma in assenza di indicazioni precise la casistica è destinata ad aumentare.