La guerra legale fra Apple e Samsung è interessante da seguire non solo per la questione dei brevetti, ma anche per i numerosi prototipi presentati come prova, che tutti gli amanti della Mela possono ammirare. E, dopo i numerosissimi modelli di iPhone apparsi in rete negli scorsi giorni, ecco palesato il tanto chiacchierato iPhone Mini. Uno strumento che è sempre risultato mitologico, dato che Cupertino non l’ha mai commercializzato, ma effettivamente esistente. Perché, tuttavia, non è comparso sul mercato?
A svelare l’arcano è Douglas Satzger, impiegato come Industrial Design Creative di Apple fino al 2008, chiamato a testimoniare per l’annosa guerra dei brevetti. A quanto pare, vi sono stati limiti tecnologici che hanno impedito alla Mela di fabbricare iPhone più arrotondati o addirittura Mini, legati a una questione di costi: produrre questi device avrebbe comportato tariffe esorbitanti, inconcepibili sia per l’azienda che per il consumatore finale.
In particolare, si parla di un prototipo con schermo arrotondato, anziché piatto come negli attuali modelli, su cui Apple avrebbe gettato la spugna. Ai tempi, all’incirca nel 2005, produrre un vetro di quella tipologia risultava molto costoso e non sufficientemente resistente. Il Gorilla Glass non era ancora stato implementato negli smartphone e, così, impensabile è risultato il progetto dopo la costruzione del primo prototipo. Lo stesso destino è spettato a iPhone Mini: nato dopo il primo melafonino del 2007, per rendere il prodotto perfettamente funzionante in termini di connettività cellulare e WiFi sarebbero stati necessari degli investimenti ingenti, più di quanto si sarebbe potuto ricavare dalle vendite. In particolare, pare che iPhone Mini avesse un design molto simile agli iPod Nano o agli iPod Mini, con scocca in alluminio solido rivelatasi inadatta all’uso:
«Per permettere al design di alluminio applicato a iPod di funzionare con iPhone, vi sarebbero state fin troppe feature aggiuntive per renderlo confortevole e funzionale. Se si poggia un iPod all’orecchio, gli angoli affilati in metallo non risultano comodi. Le antenne poi non funzionano correttamente in un corpo interamente costruito in metallo.»
In altre parole, troppo lavoro e troppo denaro per ridurre iPhone alle dimensioni di un iPod. Chissà, però, che il progetto non venga ripreso in futuro.