Piccola gaffe parlamentare per iPhone in Gran Bretagna, per un intoppo di comprensione. Il tutto è accaduto nella giornata di ieri, mentre Gavin Williamson, il Segretario della Difesa del Regno Unito, stava illustrando ai parlamentari di Sua Maestà gli ultimi aggiornamenti in fatto di sicurezza nazionale e internazionale. Il dispositivo di Cupertino, tuttavia, ha scambiato la parola “Siria” con “Siri”, attivandosi proprio nel bel mezzo del discorso.
Il piccolo inconveniente pare sia derivato dalla funzionalità “Hey Siri”, inserita nelle ultime versioni di iOS, che permette di richiamare l’assistente vocale di iPhone in qualsiasi momento senza la necessità di interagire fisicamente con il device. E così, mentre Williamson stava illustrando ai parlamentari gli ultimi aggiornamenti sulla situazione in Siria, la voce robotica di Siri si è evidentemente sentita chiamata in causa e ha avviato una ricerca sul web.
La voce dell’assistente di Apple è stata ovviamente amplificata dai microfoni usati durante la seduta, lasciando i presenti abbastanza stupiti. Fortunatamente, il Segretario della Difesa è riuscito a sfuggire l’imbarazzo con una breve scusa, nonché ironizzando sugli “strani affari” in cui il suo iPhone è autonomamente implicato.
La vicenda non è però passata totalmente inosservata agli occhi dell’opinione pubblica. Non tanto per il misunderstanding in cui Siri è caduta, quanto per ragioni di sicurezza. In molti, infatti, si sono chiesti se non esistano specifici regolamenti pronti a vietare la presenza di dispositivi elettronici durante i lavori parlamentari, per evitare che informazioni riservare o sensibili possano essere trafugate, per poi essere rese disponibili anzitempo sulla stampa o, ancora, sfruttate da malintenzionati. La vicenda, di conseguenza, ha spinto molti elettori a richiedere che smartphone e tablet vengano spenti in Parlamento o, ancora, consegnati a speciali addetti prima dell’avvio di qualsiasi discussione. Una richiesta forse esagerata, considerato come tutte le attività parlamentari vengano trasmesse in diretta televisiva da BBC Parliament, quindi accessibili a chiunque anche in assenza di smartphone e altri device elettronici.