L’iPhone non vende nel Regno Unito. O meglio vende bene ma non benissimo, non a livello di quello che gli analisti e le stesse O2 e Apple si aspettavano, cosa che nel mondo normale non sarebbe un grande problema ma che nella finanza può costituire un danno consistente.
Dal 9 Novembre ad oggi sono stati venduti circa 190.000 esemplari dell’iPhone britannico mentre la cifra preventivata era 200.000 e a ben ricordare la previsione (fatta dalla stessa O2 e ribadita da Cupertino) era da tutti giudicata abbastanza prudente ed arrotondata decisamente per difetto (Gartner aveva previsto vendite anche tra i 350.000 e i 400.000 esemplari). Si trattava insomma di una stima fatta per essere superata e poter gridare al trionfo, ma così non è stato.
Le cause possono essere molte e le prime ipotesi ruotano tutte attorno al fatto che il telefono con la mela sia troppo caro. Per avere un iPhone infatti bisogna pagare l’equivalente in sterline di 365 euro e aderire obbligatoriamente ad un contratto di 18 mesi con O2 a 47 euro al mese, cosa che significa che l’esborso minimo è di 1.200 euro circa.
Naturalmente dalla compagnia telefonica hanno commentato che sono pienamente soddisfatti dei risultati (l’ultima cosa di cui c’è bisogno ora è scoraggiare gli azionisti), confermando che l’iPhone rimane di molto il loro telefono più di successo.
È inoltre impossibile ignorare la contemporanea notizia che arriva da HTC il cui telefono Touch (equipaggiato con sistema operativo Microsoft e diretto concorrente del telefono Apple) è stato venduto in un anno in 2 milioni di esemplari in tutto il mondo contro i 4 milioni di iPhone. Sicuramente il successo di un telefono simile e concorrente non può non aver inciso nelle vendite britanniche sotto le aspettative.