L’arrivo sul mercato di iPhone X si fa sempre più vicino. I preordini verranno avviati il prossimi 27 ottobre, mentre a partire dal 3 novembre lo smartphone verrà consegnato agli utenti e distribuito nei principali Apple Store. Un traguardo importante accompagnato da una certa frenesia fra i partner di Cupertino, così come spiegano alcuni fonti asiatiche: Foxconn avrebbe infatti avviato le spedizioni dei primi esemplari. Si tratta di 46.500 dispositivi, una cifra forse ridotta rispetto alle possibili richieste dell’utenza, tuttavia destinata ad aumentare nei prossimi giorni.
A rivelare il primo stock di iPhone X è la testata cinese Xinhuanet, sulla base di alcune informazioni acquisite dai distretti produttivi locali. Secondo quanto reso noto, Foxconn avrebbe esportato dal Paese il primo carico di smartphone: 46.500 esemplari pronti a transitare da Zhengzhou e Shanghai all’Olanda e agli Emirati Arabi, per la futura commercializzazione.
Si tratta di una cifra che, per quanto preliminare, sembrerebbe confermare i rallentamenti che il gruppo di Cupertino avrebbe incontrato in fase di assemblaggio: rispetto ai 400.000 esemplari alla settimana attesi, infatti, sembra che questa prima tornata non abbia visto più di 10-15.000 smartphone prodotti al giorno. Così come svelato qualche giorno fa, il collo di bottiglia sarebbe dovuto a due componenti simbiotiche della fotocamera TrueDepth, ribattezzate “Romeo” e “Giulietta”. A quanto sembra, le due parti possono essere implementate solo congiuntamente, ma i tassi di fornitura dei Romeo non sembrano tenere il passo a una più ampia disponibilità di Giulietta. Sebbene dettagli in questione non giungano da Cupertino, le due componenti in questione potrebbero essere il proiettore di punti e l’obiettivo agli infrarossi.
Sulla base delle stime odierne, la prima disponibilità di iPhone X potrebbe quindi risultate molto ridotta, per un assestamento progressivo prima delle vacanze natalizie. In ogni caso, un recente sondaggio ha svelato come gli utenti siano pronti anche ad aspettare due mesi, rispetto alle tempistiche attuali, pur di mettere mano sull’ambito smartphone.