La classica frase degli addetti del marketing la conoscete tutti: l’ultimo nato ha la migliore fotocamera di sempre. Una dichiarazione che lascia il tempo che trova. Ma è innegabile che il successo di tutti i modelli di iPhone sia dovuto anche al comparto fotografico capace far scattare a chiunque belle foto.
Verrebbe da dire che con l’iPhone i corsi di fotografia sono superflui: non serve azzeccare la giusta impostazione, dato che l’elettronica pensa a tutto. Questa facilità nell’ottenere belle foto con l’iPhone, e ovviamente anche con gli altri smartphone, sta sempre più riducendo le vendite delle fotocamere vere e proprie.
Perché infatti usare una reflex pesante, ingombrante e difficile da usare, quando hai già in tasca il necessario per fare foto comunque belle? Una domanda a cui ho deciso di provare a dare una risposta, ponendo a confronto il nuovissimo iPhone X con la Nikon D700, una vecchia gallina, ma dalle uova d’oro, lanciata nel 2008.
La prova
Grazie alla Med Store ho infatti avuto la possibilità di mettere alla prova per circa un paio d’ore il comparto fotografico dell’iPhone X. Una prova purtroppo incompleta. Avrei infatti voluto fare delle foto impostando manualmente la sensibilità ISO e salvando gli scatti in formato RAW.
Per fare questo servono però app dedicate come Adobe Lightroom CC. Ma l’iPhone X che ho avuto a disposizione era impostato in modalità demo e non consentiva di installare app. Quindi la mia prova si è limitata alla modalità completamente automatica.
Ho impostato sull’iPhone lo zoom a 2x in modo da usare una focale e un diaframma in uso il più possibile simili a quelli della mia Nikon D700, corredata dall’AF-S NIKKOR 24-70mm f/2.8G ED. Per “par condicio” ho usato la Nikon D700 in modalità praticamente automatica: Program, Auto ISO, Auto WB. Sia sull’iPhone X che sulla Nikon D700 ho selezionato manualmente il punto di messa a fuoco.
Ho realizzato quindi tre scatti. Il primo con una forte luce puntata sui soggetti. Il secondo con una debole luce puntata sui soggetti. Il terzo con una forte luce puntata sui soggetti e una forte luce puntata verso la fotocamera, al fine di creare un controluce.
Poi ho realizzato dei ritratti. Con l’iPhone realizzati sfruttando le funzioni dedicate per l’appunto al ritratto. Con la Nikon invece realizzati sfruttando le potenzialità della reflex, ovvero la priorità di diaframmi e cercando di utilizzare una focale più lunga.
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I risultati
Con forte luce puntata sui soggetti i risultati dell’iPhone risultano più convincenti di quelli della Nikon, grazie a una migliore resa cromatica e a una maggiore nitidezza, dovuta alla maggiore profondità di campo garantita dal sensore dalla ridotta superficie sensibile.
Non appena la luce diventa debole la situazione si capovolge. Sull’iPhone basta passare da 80 a 160 ISO per notare la comparsa di una grana abbastanza evidente, che impasta i dettagli più fini.
Sulla Nikon invece anche a 1400 ISO la pulizia dell’immagine è fuori discussione. Quando però si aggiunge il controluce la situazione si capovolge nuovamente. L’iPhone tiene infatti giustamente in considerazione il soggetto scelto per la messa a fuoco. L’esposizione viene quindi impostata per garantire la leggibilità del soggetto. Ne risulta un’immagine perfettamente utilizzabile. La Nikon invece sottoespone di molto, restituendo il soggetto troppo scuro.
Passando ai ritratti, si nota come la differenza nel caso della reflex la faccia il fotografo. Bastano un paio di accorgimenti, come scegliere la messa a fuoco selettiva sull’occhio e usare una focale più lunga per migliorare la prospettiva, per ottenere un ritratto nettamente più efficace.
Ma l’iPhone stupisce per la facilità con cui rimuove lo sfondo, sostituendolo con del nero che avvolge il soggetto in modo credibile. Una funzione che si attiva selezionando dalla modalità ritratto la luce teatro bianco e nero. Un’operazione tranquillamente fattibile sapendo utilizzare un qualsiasi software di fotoritocco, ma che richiederebbe comunque almeno 5 minuti di lavoro.
Conclusioni
Chi fotografa meglio quindi tra iPhone X e Nikon D700? Devo essere sincero, fotografa meglio l’iPhone. Ma nel senso che la foto la fa letteralmente lo smartphone. Poco o nulla viene lasciato da fare al “fotografo”, in questo caso con delle virgolette assolutamente necessarie.
Mentre una reflex o una mirrorless hanno potenzialità tecniche ovviamente di gran lunga superiori, ma che per essere adeguatamente sfruttate richiedono di avere una minima padronanza dello strumento. Certamente le nuove nate, come la Nikon D850 che ho recentemente provato, hanno un’elettronica capace di interpretare la scena inquadrata con una intelligenza artificiale simile a quella degli smartphone.
Ma è evidente come il successo degli smartphone come strumenti fotografici sia in un certo senso legato alla pigrizia. La pigrizia che ci spinge ad acquistare oggetti che facciano tutto al nostro posto. Acquistiamo quindi i robot che cucinano, i robot che puliscono e quindi anche gli smartphone che ci facciano apparire belli come di fronte alla fotocamera di un grande fotografo. Più o meno, eh!