Ieri, Apple ha presentato nuovi dispositivi che hanno dimensioni più piccole rispetto agli ultimi modelli, però potentissimi per chip e sistema operativo. L’iPhone SE e il nuovo iPad Pro rappresentano un cambiamento nel trend dei dispositivi: per un certo periodo si è pensato che più grande fosse migliore, adesso si torna a più piccolo. Non è questione solo di taglia, ma anche di impatto su tanti altri settori, ad esempio il commercio elettronico. Nulla di cui stupirsi se Zalando pubblica addirittura un articolo di commento.
Christoph Luetke Schelhowe (LinkedIn) VP della customere experience del colosso dell’eCommerce, si chiede su Medium: ma le dimensioni contano davvero? Il riferimento è in particolare all’iPhone SE appena svelato da Cupertino. I motivi della scelta di smartphone più piccoli sono il riflesso di ragioni finanziarie e di preferenza tecnica, spesso dietro c’è uno studio preciso di tendenze, dei feedback dei clienti. Vale la pena esplorare, grazie all’uscita inattesa del responsabile di un’azienda europea dal valore miliardario, come l’esperienza del consumatore verrà influenzata da questa novità. Già, la Apple ha la capacità di “imporre” cambiamenti anche a settori e industrie di cui non ha diretta responsabilità.
Il mobile commerce
Qualche numero. Più del 60% dei clienti di Zalando visita lo store da dispositivi mobile. Alibaba ha registrato l’86% della quota di mercato del mobile shopping in Cina. Anche Amazon è popolare sugli smartphone: il 49% dei loro clienti sono su dispositivi mobili. Di fronte a tutto questo, un mobile potente che torna ad essere a 4 pollici cosa suggerisce?
I like di Zalando, Alibaba e Amazon dipendono da come catturano il trend già allettante del mobile e coinvolgono questi utenti. Gli acquirenti dell’iPhone SE o del nuovo iPad Pro avranno un’esperienza di navigazione o di shopping diversa su siti come Zalando oppure altri? Saranno connessi mediante un notevole software, più una performance CPU e GPU migliore. Avendo questi dispositivi una funzionalità dello schermo migliore rispetto ai loro corrispettivi dalle dimensioni simili, dovremo assicurarci che il look e il feel delle app su dispositivi mobili rimarranno stimolanti.
In altri termini, Zalando come tante altre grandi società dell’m-commerce, quando ieri hanno visto l’evento Apple o ne hanno letto devono aver pensato “ok, ci tocca di nuovo lavorare, ma ne vale la pena”. Nuove modalità di navigazione insieme a condivisioni social e user generated content, un nuovo e-shopping: verrà tutto spinto dall’ingresso dispositivi che si sono fatti più piccoli e potenti. C’è da sfruttare ogni singolo pixel, ogni capacità delle ottiche, ogni qualità del processore.
Creare esperienze mobile first sarà cruciale nel 2016. Le aziende hanno bisogno di implementare forti idee in grandi soluzioni. Aumentando la probabilità di navigare attraverso smartphone o tablet, aumenteranno anche le opportunità di pagamento mobile, come suggerisce il supporto per Apple Pay. Quando un cliente è mobile, fattori come tempo, luogo e situazione devono essere adattati.
In linea teorica le aziende sono autonome nel percorso di fidelizzazione del cliente, non dovrebbe cambiare con il lancio di nuovi aggeggi costruiti da qualcun altro, ma in realtà questo avviene sia per la reputazione dei device sia perché spesso i clienti di questi smartphone – considerando anche la reazione prevedibile del mercato Android – sono anche i clienti di Zalando, Amazon e tutti gli altri. I consumatori scorreranno, salveranno e cliccheranno sui contenuti acquistabili più facilmente, come se stessero usando il computer fisso (forse meglio). Chi saprà adattare applicazioni, feel dei servizi e tecnologia all’ingresso di questi nuovi must-have ci guadagnerà di riflesso. E ci guadagnerà un settore ancora tutto da scoprire, il mobile commerce. Niente male per un semplice telefonino.