Spesso nelle chiacchierate notturne via Skype con Silvio Gulizia ci siamo trovati d’accordo sul concetto che lui stesso ha ribadito nel suo ultimo post sulla battaglia dei termini che descrivono la nuova frontiera della fotografia: l’iPhoneography, movimento artistico o moda che si voglia considerare, è la sfida di riuscire ad ottenere foto di elevata qualità con un dispositivo fotografico come l’iPhone limitato per caratteristiche tecniche se paragonato ad una Reflex.
Le prime cose che cerco quando valuto la foto vincitrice del contest quotidiano su Edit Of The Day (profilo Instagram da me fondato) in termini di qualità della foto (che spesso significa anche buon editing) sono la quanto più possibile assenza di rumore e la definizione dei contorni e dei particolari. Intendiamoci: ben venga l’uso del mosso o della grana ben visibile per fini artistici… ma questi artefatti diventano però difetti quando l’intento del fotografo, al netto dei vari filtri, è quello di ottenere una foto nitida e ferma.
Le caratteristiche tecniche limitate della fotocamera del nostro device mobile si fanno maggiormente sentire in scarse condizioni di luminosità. I limiti di cui parlo sono:
1. L’ottica dotata di scarsa apertura (più bassa è l’apertura dell’ottica e meno luce entra nella fotocamera); ottiche con elevata apertura sono molto costose (è il componente che di solito costa di più nella Reflex) e sono difficilmente integrabili negli spazi limitati dei device mobili;
2. L’strong>otturatore che invece di essere meccanico come quello delle Reflex è di tipo elettronico (CMOS o CCD); questo di per sé non costituirebbe un problema in quanto l’otturatore elettronico è più veloce di quello meccanico visto che non ci sono parti in movimento; il problema nei device mobili risiede dietro allo shutter: spesso prima che il device sia pronto per un altro scatto passa anche qualche secondo a causa delle operazioni di stoccaggio dei dati nella memoria di massa.
Consigli in fase di scatto:
Tip.1: Utilizzate un’applicazione che vi permetta di avere tempi molto corti tra uno scatto e l’altro; io mi trovo molto bene con Camera+ che a differenza della app nativa dell’iPhone non scarica la foto direttamente nel rullino ma la tiene in una propria memoria temporanea di accesso più immediato; il risultato è che l’iPhone è immediatamente pronto ad un nuovo scatto in tempi velocissimi; ottima per la street photography dove si deve necessariamente cogliere l’attimo; lo svantaggio è che al termine della sessione di scatto si dovranno salvare tutte le foto nel rullino;
Tip.2: Componete l’inquadratura con il dito che usate per lo scatto; nell’iPhone l’otturatore scatta quando togliete il dito dall’apposito bottone e non quando lo premete; perciò, create la vostra composizione utilizzando elusivamente il dito che usate per attivare lo scatto e sollevatelo solo quando ciò che state inquadrando soddisfa le vostre aspettative; questo vi permetterà anche di tenere più fermo l’iPhone, punto di partenza fondamentale;
Tip.3: In scarse condizioni di luce utilizzate l’autoscatto; in scarse condizioni di luce, visti i limiti di apertura dell’ottica, l’otturatore starà aperto per più tempo ed il device simulerà un aumento dell’ISO (la sensibilità delle vecchie pellicole); ogni vostro minimo movimento darebbe luogo ad una foto mossa; è necessario quindi usare un’app che vi permetta di impostare l’autoscatto così da posizionare l’iPhone su un piedistallo (o anche per terra) e lasciarlo immobile nell’istante dello scatto; io uso Camera+ ed è così che ho scattato le due foto in fondo al post (riprese ed elaborate rispettivamente con iPhone 4 e iPhone 5).
Consigli per post-produzione (editing):
Tip.1: Utilizzate un’applicazione di riduzione del rumore (noise reduction); fatelo sempre, anche quando c’è luce ed usate un (leggero vi prego!) HDR oppure la funzione Clarity di Camera+; questi due filtri cercano di aggiungere luminosità laddove non ce n’è e questo comporta spesso un aggiunta anche di rumore (tipico disturbo sale e pepe); sempre poi, quando il device simula l’aumento dell’ISO in assenza di luce, il rumore imperversa (tipico delle pellicole ad ISO elevato); app con buoni filtri noise reduction sono Filterstorm e PhotoForge2; ma il migliore noise reduction in assoluto, lo fornice PS Express di Adobe, applicazione che uso fondamentalmente solo per questo e per la nitidezza… e si fanno anche ben pagare visto che l’app è gratuita in AppStore ma il pacchetto Camera Pack che contiene i filtri appena citati costa la bellezza di 4,49 €.
Tip.2: Utilizzate un’applicazione per il miglioramento della nitidezza (sharpening); il filtro riduzione del rumore di fatto è un filtro passa basso, cioè elimina le alte frequenze che per le immagini si intendono tutti i passaggi repentini di colore o di chiaro scuro (come nel rumore sale e pepe, appunto); solo che così facendo si rischia di sfumare anche i contorni ben definiti che invece volete mantenere; allora dopo aver applicato il noise reduction applicate uno sharpening, ovvero un filtro per enfatizzare i contorni e quindi la nitidezza; PS Express risulta ancora una delle scelte migliori anche se io uso spesso Filterstorm; con Filterstorm si può poi, giocando con la mascheratura al volo, applicare il noise reduction e lo sharpening solo in alcune zone della foto.
Il miglioramento tra la prima e la seconda delle foto in copertina l’ho ottenuto proprio applicando i passaggi appena descritti.