Da anni ormai ci siamo abituati a utilizzare “software online” come, per esempio, i Google Docs. L’idea di servirsi di applicazioni che non sono installate nel nostro computer ma sono accessibili da qualsiasi PC collegato al Web non sembra quindi rivoluzionaria.
Non altrettanto può dirsi per le risorse hardware. Malgrado alcuni tentativi di virtualizzare gli hard disk (per esempio come l’hard disk virtuale di AOL o Skydrive di Microsoft), sono ben pochi i servizi che implicano la disponibilità in remoto di risorse hardware. Una felice eccezione è costituita da iPlott.it, servizio di stampa online orientato al cloud computing.
Registrandosi a iPlott.it potremo scaricare un driver di stampa virtuale che ci permetterà di inviare le stampe via Internet e un centro specializzato da dove ci verranno spedite via posta. Il driver consente anche la configurazione delle opzioni della stampante e dei supporti esattamente come se fosse collegata via USB al nostro computer.
L’integrazione a un servizio di stampa relativamente tradizionale con un driver da installare nei sistemi informatici personali rende concettualmente innovativo questo sistema. Ai fini pratici è come disporre di un plotter professionale (di dimensioni, costi e manutenzione probabilmente proibitivi) del quale sosteniamo solo le spese effettive di ciascuna stampa.
L’approccio intelligente di iPlott (che ricordiamo è un’iniziativa italiana) alla virtualizzazione delle stampanti professionali è a mio avviso una perla nel campo del cloud computing, concetto che riuscirà a concretizzarsi e ad apportare reale beneficio alle aziende così come ai privati proprio grazie al proliferare di queste iniziative progettate sulle reali esigenze degli utilizzatori.