Dopo gli elogi dell’esordio ed i primi ottimi risultati sul mercato, l’iPod Nano giunge al primo ostacolo sul proprio percorso: da più parti si segnala la stessa tipologia di problema ed è bastato un semplice post su di un gruppo di discussione Apple e presto è stato raccolto lo scontento di centinaia di utenti decisamente poco soddisfatti del proprio player. La lamentela apportata è sempre la stessa: i graffi sulla superficie frontale del Nano.
A quanto pare, infatti, l’intera superficie del prodotto soffrirebbe di scarsa durevolezza ed a pochi giorni dall’acquisto in molti si sarebbero trovati con un iPod completamente graffiato. Soprattutto, il problema sarebbe concentrato nello schermo: i graffi avrebbero già reso ai più impossibile la visualizzazione delle immagini e tutto ciò nonostante una dichiarata cura dello strumento. Addirittura alcuni utenti avrebbero segnalato schermi scheggiati o frantumati.
La durevolezza del prodotto è un elemento indispensabile in quanto la dimensione e la particolare forma del Nano impongono un’ampia esposizione della superficie agli agenti esterni: in caso di mancata resistenza all’abrasione è giocoforza inevitabile il trovarsi con una superficie rovinata e poco adatta ad uno strumento che ambisce ad un posizionamento di mercato di gran rilevanza. E se errore di materiale non è stato, almeno a livello di design o ergonomia Apple avrebbe dovuto fare qualcosa di più: non si spiega altrimenti l’accumularsi di lamentele sul caso.
«Impossibilmente piccolo», così l’iPod Nano era stato presentato rubando addirittura la scena al tanto atteso Rokr. Forse, appunto, la dimensione era davvero impossibile e quella di Apple è stata una forzatura che potrebbe ora, se confermata, costare cara. The Times Online rincara la dose ricordando impietosamente le precedenti simili disavventure Apple nel settore hardware. I più recenti: 2001, progetto G4 Cube abbandonato perchè invenduto; 2003, una class action colpisce Apple a causa di un problema di batterie sull’iPod.