Interagire con gli strumenti giornalieri in maniera sempre più ergonomica è ormai un dovere per ogni studio di progettazione.
Gli sforzi della ricerca puntano sempre più verso le interfacce 3D e al CeBIT 2009 ne è stata presentata una che non necessita né di occhiali tridimensionali né di guanti che simulano il contatto con gli oggetti virtuali: iPoint 3D.
Il sistema è stato sviluppato da esperti del Fraunhofer Institute for Telecommunications, inglobando innovativi concetti di interazione uomo-macchina, per permette di comunicare con l’oggetto virtuale attraverso semplici gesti.
Il cuore tecnologico di iPoint 3D è un dispositivo di riconoscimento, non molto più grande di una tastiera, che può essere posizionato a soffitto o incastonato in un tavolino. La tecnologia consiste in due fotocamere integrate che sono in grado di rilevare la gestualità delle mani e delle dita in tempo reale, trasmettendo le informazioni a un computer tramite collegamento Firewire.
Oltre ad una evidente applicazione in ambito videogiochi, iPoint 3D può essere utile anche in un salotto o in ufficio, in una sala operatoria di un ospedale o come parte di un sistema di informazione interattiva.
Di seguito il video demo:
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