Iniziano a tratteggiarsi i contorni di iRadio, il servizio di streaming musicale che Apple potrebbe presentare la prossima settimana alla WWDC. Negli scorsi giorni si è diffusa la voce di un’accelerazione degli accordi con le case discografiche, oggi diventa invece più evidente il modello scelto per l’advertising. E, come lecito attendersi, il protagonista sarà iAd, il servizio pubblicitario di Apple.
A riportare le gustose indiscrezioni è AdAge: Apple ricorrerà sì a iAd, ma inaugurerà la nuova modalità dello spot sonoro, sulla falsariga di quel che già avviene sul blasonato competitor Spotify. Così spiega la testata:
«Gli spot audio verranno venduti tramite iAd, la piattaforma pubblicitaria mobile di Apple, stando alle dichiarazioni di un ex dirigente Apple informato sulla situazione. In aggiunta agli spot audio, il servizio di streaming musicale conterrà anche gli spot che iAd attualmente vende.»
Oltre ai compensi in royalties per ogni singolo brano mandato in streaming – compensi che parrebbero essere inferiori a quelli che i competitor pagano ai detentori dei diritti – Apple sembra essere intenzionata a lanciare un servizio di revenue sharing, come quello già in uso su App Store. In questo caso, per ogni singolo messaggio pubblicitario visto o ascoltato, la Mela verserà il 10% dei guadagni della campagna ai proprietari del copyright.
Ancora mistero, invece, sulle modalità di creazione di questi contenuti promozionali. Qualora si seguisse il modello iAd canonico, Apple si prenderà in carico l’intero processo, dalla fase creativa alla distribuzione. Un fatto non sempre gradito dai produttori – celebri furono gli abbandoni di società come Adidas e Chanel – proprio per la mancanza di libertà e controllo creativo che i detentori dei diritti si aspetterebbero.
iRadio dovrebbe fare la sua apparizione alla WWDC 2013, sempre che le indiscrezioni emerse in Rete la scorsa settimana siano credibili. Il servizio verrà integrato direttamente in iTunes e, oltre allo streaming musicale, permetterà all’utente di creare delle vere e proprie stazioni radio. Inoltre, pare che vi sarà un doppio modello di distribuzione: la versione gratuita supportata dalla pubblicità e, ovviamente, quella premium senza nessuna interruzione.