Google Maps finisce nuovamente al centro delle polemiche, ma questa volta non per la vicenda legata all’intercettazione delle reti WiFi durante la mappatura del territorio per la piattaforma Street View. La questione riguarda l’area mediorientale, più precisamente quel lembo di oceano indiano che bagna Iran, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Bahrain, Kuwait e Iraq. Sulle pagine del servizio, infatti, è scomparsa la dicitura Golfo Persico, come visibile nell’immagine di apertura.
Un affronto sufficiente a mandare su tutte le furie le autorità di Teheran, che hanno reagito minacciando di trascinare Google in tribunale se la situazione non dovesse essere risolta a breve. Secondo il ministro degli esteri Raman Mehmanparast, la mossa di Mountain View farebbe addirittura parte di un complotto.
Questo comportamento fa parte di una trama più ampia contro il nostro paese. Nel caso in cui Google non provvederà a correggere l’errore al più presto ci vedremo costretti a presentare un reclamo ufficiale presso gli organi competenti.
Il braccio di mare in questione assume una valenza particolarmente significativa per i paesi che abitano le sue coste. In Iran la popolazione sciita lo chiama Golfo Persico per tradizione, sostenendo la sua storica appartenenza al territorio persiano e quindi iraniano, mentre gli stati limitrofi sono soliti definirlo Golfo Arabico, oppure più semplicemente “Golfo”.
La questione ha già provocato tensioni in passato tra i paesi della zona, tanto da spingere Teheran a minacciare di chiudere il proprio spazio aereo a chi non riconosce Golfo Persico come nome ufficiale. Tornando alla vicenda odierna, Google non ha fornito alcuna spiegazione riguardante la modifica apportata su Google Maps.