L’Isola di Man, il noto paradiso fiscale abitato da poco meno di 80000 abitanti, ha deciso di introdurre una particolare imposta sul P2P che potrebbe essere d’esempio per gli altri stati mondiali. Una proposta particolare, considerando che la piccola nazione non contempla nemmeno l’imposta sui redditi, dimostrazione come le richieste di regolamentazione del filesharing siano ormai universalmente pressanti.
Il governo locale ha infatti deciso di introdurre una tassa mensile per tutti coloro che sottoscriveranno un abbonamento broadband. In questo modo verranno pagati i diritti d’autore e il P2P potrà essere utilizzato in modo libero e legale.
Geoff Taylor, presidente di BPI – British Phonographic Industry, ha accolto positivamente la proposta e ha dichiarato:
Ad oggi, non siamo in grado di fermare la pirateria, perciò accettiamola.
L’imposta tuttavia non ha accolto solamente pareri positivi. In poco tempo le principali associazioni dei consumatori hanno proposto una sottoscrizione libera al sistema, per non svantaggiare tutti quegli utenti ADSL che normalmente non fanno uso di sistemi di filesharing.
Rimane assodato che rendere il P2P legale tramite un contributo mensile può finalmente chiudere la lotta agli sharer. Il sistema dell’Isola di Man è destinato quindi ad essere preso come punto di partenza per gli altri stati mondiali come valida alternativa alle politiche repressive in tema di condivisione online.