La sonda MOM (Mars Orbiter Mission) spedita l’altro ieri nello spazio dalla rampa di Satish Dhawan nello stato indiano dell’Andhra Pradesh, è il primo satellite del programma spaziale dell’India, nuova nazione che vuole rincorrere i tre protagonisti, NASA, ESA e Cina, a cui ora si dovrà aggiungere l’ISRO. Ma quando si tratta di comunicare con il pianeta sono tutti d’accordo: niente di meglio di un social.
La pagina Facebook della missione aperta pochi giorni fa sta facendo ovviamente parlare di sé. Per ora ci sono alcuni post e belle immagini del lancio avvenuto alle dieci di mattina ora italiana del 4 novembre, ma l’agenzia indiana promette che sarà sempre su questa pagina che si troveranno le immagini catturate dalla sonda nello spazio infinito, comprese quelle di Marte quando, tra nove mesi, sarà giunta a destinazione e orbiterà attorno al pianeta rosso.
Le missioni spaziali sono sempre più social, e gli italiani ne sanno qualcosa: forse non era mai esistito un astronauta tanto ben disposto come Luca Parmitano ad utilizzare la Rete per connettersi con una community più ampia dei soli specialisti e appassionati. Con immagini, video, collegamenti che stanno spostando molto più in là il tipo di rapporti che l’umanità a Terra può avere con quella, assai minoritaria, nello spazio.
Lex Luthor's dream… #Halloween :) pic.twitter.com/kuyBoRDkQI
— Luca Parmitano (@astro_luca) November 1, 2013
La missione indiana ISRO in special modo, deve affrontare le forti polemiche per i costi di questo progetto, e non è un caso, probabilmente, che l’ISRO prometta una serie di informazioni inedite per questo genere di strumenti: dati scientifici e immagini saranno pubblicati ogni tre ore a partire dal settembre 2014 sia sul sito ufficiale che sulla pagina Facebook, che ha raccolto già alcune migliaia di adesioni. Peccato solo che la sonda non parli la stessa lingua – tecnologicamente parlando – di chi troverà ad aspettarla sul pianeta: la sonda europea Mars Express e, sulla superficie marziana, il veicolo Curiosity.