Italia dodicesima nella classifica dell’utilizzo dell’ICT. Il nostro paese è preceduto da stati avanzati come USA e Giappone, ma anche da stati che, apparentemente nell’ombra, si dimostrano molto ben disposti verso l’impiego della tecnologia, come la Svezia.
A esprimersi sull’utilizzo generale dell’ICT nel mondo, è il professor Leonard Waverman, del London Business School, il quale dice:
“Le aziende e i governi dovrebbero sfruttare in maniera più efficace le risorse informatiche e di comunicazione, poiché il semplice utilizzo non è più sufficiente a garantire un pieno sviluppo economico”.
È vero che, così come l’Italia è risultata abbastanza indietro in questa graduatoria, anche gli Stati Uniti, posizionatisi in cima, hanno ottenuto un punteggio pari a 6,75 decimi. Questo a testimonianza del fatto che nessuno degli stati analizzati ha raggiunto i 7 punti, rimanendo così ben lontani dalla perfezione: i dieci decimi.
Tornando all’Italia, essa si è classificata dodicesima, con il punteggio di 3,75 decimi, davanti solo a Spagna, Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia. La traduzione di questo risultato è che nel nostro paese, a quanto dicono gli addetti ai lavori, mancano le infrastrutture informatiche e legate alle comunicazioni, oppure, quando queste sono presenti, non ne viene fatto un utilizzo adeguato.
A suggerire la strada verso una crescita economica è ancora il professor Waverman; egli, infatti, spiega:
“La crescita economica dipenderà dalla scoperta di nuove modalità di utilizzo della connettività, dalla tecnologia adottata e dalla capacità di migliorare e reinventare gli strumenti e i processi tuttora esistenti. Con il costante aumento della popolazione, ottimizzare l’utilizzo delle connettività non potrà che rivelarsi il miglior investimento per una crescita dell’economia”.