La nuvola è entrata alla Camera: a portarcela è stato l’on. Giorgio Jannone, che ancora una volta si dimostra attento alle problematiche legate al mondo informatico e del web in Italia. L’interrogazione posta nei confronti del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione ruota dunque intorno all’adozione del cloud all’interno degli enti governativi italiani, dai singoli comuni alle regioni, passando per le istituzioni sanitarie ed ogni altro possibile apparato che potrebbe giovare dall’utilizzo di una siffatta infrastruttura informatica.
La riflessione di Jannone parte dalla constatazione di un panorama fortemente eterogeneo all’interno del puzzle delle differenti istituzioni italiane: enti che remano nella stessa direzione si trovano in diversi casi a non poter comunicare tra di loro a causa di diverse scelte effettuate in passato per allestire il proprio comparto informatico, con la presenza di soluzioni digitali che, all’atto pratico, risultano da sole insufficienti per garantire un servizio efficiente ai cittadini, subordinando il digitale al cartaceo.
Secondo Jannone, dunque, urge la definizione di una serie di standard con i quali unificare la gestione dell’ITC governativo sulla base del modello statunitense, creando una struttura comune sia a livello hardware che software, garantendo dunque la possibilità a più enti di usufruire dei vantaggi provenienti dal cloud. L’idea è quella di creare data center regionali cui possano attingere le istituzioni delle singole regioni, offrendo così strumenti di comunicazione e sincronizzazione tra i diversi enti.
La risposta del Ministro Renato Brunetta non si è fatta attendere e, a quanto pare, rappresenta un’importante apertura nei confronti della nuvola, i cui vantaggi sia in termini economici che di unificazione dei sistemi informatici a livello nazionale risultano piuttosto chiari ad ogni livello. Un’apertura che poggia le proprie basi sui primi tentativi effettuati sia dalla regione Toscana che dal gruppo Ferrovie dello Stato di tuffarsi nel mondo cloud: i primi esperimenti sembrerebbero aver restituito risultati piuttosto positivi in entrambi i casi, permettendo al Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione di vedere tale paradigma sotto una diversa luce.
DigitPA, l’ente per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, ha del resto in più occasioni ribadito la necessità di una transizione al mondo del cloud computing per semplificare la gestione del comparto informatico istituzionale, riducendo inoltre i costi di acquisto e manutenzione delle macchine. Una transizione che deve tuttavia seguire le norme dettate dall’Enisa per un uso consapevole del cloud, cercando di preservare il diritto alla privacy dei cittadini e, soprattutto, garantendo un livello di sicurezza sufficientemente elevato.