Le forze di Polizia italiane e tedesche hanno portato avanti una massiccia operazione contro un network di pedofili che usavano la rete per scambiarsi materiale pedopornografico, in taluni casi non soltanto a seguito di semplice trasmissione, ma girando anche direttamente le produzioni per l’immissione sul mercato. Ancora una volta, insomma, le autorità dimostrano di saper risalire alla fonte del meccanismo, colpendo chi opera violenza sui minori per risalire ai colpevoli e fermare a priori la catena delle distribuzioni.
«L’indagine, avviata nel 2010, ha riunito in un’unica operazione due diverse attività di contrasto del fenomeno con la partecipazione anche dell’Interpol»: centinaia le perquisizioni e le denunce, coinvolgendo in tutto 44 città italiane e portando all’arresto di 8 persone in flagranza di reato (presso le città di Siracusa, Napoli, Massa Carrara, Modena, Bolzano e Firenze). L’operazione è stata denominata “Strike”.
Spiega il comunicato diramato dalla Polizia di Stato: «Da una parte è stato individuato un sito web in Germania che diffondeva immagini di pedopornografia e di cui sono stati identificati gli utenti italiani che avevano acquisito le foto; Il sito in meno di due mesi aveva avuto oltre 44 mila accessi nella sezione nominata “Teen group” contenente centinaia di immagini di bambini coinvolti in atti sessuali. Dall’altra, quasi contemporaneamente, per alcuni mesi, insieme ai poliziotti tedeschi, sono state seguite le tracce telematiche di utenti che sulla Rete e soprattutto sul server Donkey2000 divulgavano video dal contenuto pedo-pornografico. I filmati ritraevano bambini costretti ad atti sessuali, anche con adulti e, in moltissimi casi, i minori erano in età preadolescenziale».
L’uomo arrestato a Napoli avrebbe girato in prima persona i filmati messi in circolazione; un altro arrestato ha tentato la fuga portandosi appresso gli hard disk contenenti presumibilmente scottante materiale probatorio; in un caso ulteriore il responsabile è stato scoperto ocn oltre 436 mila file relativi a materiale pedopornografico.
Trattasi insomma di una operazione di grande importanza, ma le indagini sono ancora in corso: la posizione di 109 indagati andrà verificata nei mesi a venire e nel frattempo sarebbero in atto «approfondimenti tecnico-investigativi per verificare se nelle immagini siano coinvolti bambini italiani».