L’entusiasmo registrato nelle ore seguenti all’inizio del Sunrise Period si placa a qualche giorno di distanza. La corsa italiana al .eu sembra infatti essere stata frutto di una speculazione iniziale presto placatasi in una realtà ben diversa nella quale i numeri parlano chiaro: solo 6.200 domande su circa 130.000 sono italiane.
Il problema deriverebbe dalla piccola/media impresa in quanto la grande industria sembra aver colto immediatamente l’occasione concessa. Reuters riporta in proposito le parole di Paolo Barberis, presidente del gruppo DADA: «da una prima analisi sembra che solo i grandi nomi abbiano percepito l’importanza di richiedere i domini corrispondenti al proprio marchio e a quello dei propri servizi/prodotti sotto l’estensione .EU […] Purtroppo i brand meno noti sono in ritardo, gran parte di loro non ha compreso che questo è il momento giusto per far valere i propri diritti sui domini .EU».
Tra i gruppi che hanno già richiesto il proprio dominio il Corriere della Sera segnala «Ferrari, Indesit, Caffé Kimbo, Smeg, Consorzio Prosciutto di Parma, Luxottica, Febal, Coin, San Carlo». Interessante confrontare poi i 10 domini più richiesti rispettivamente in Europa ed in Italia:
Top 10 europea:
- sex.eu
- hotel.eu
- travel.eu
- jobs.eu
- hotels.eu
- casino.eu
- business.eu
- poker.eu
- golf.eu
- shopping.eu
Top 10 italiana:
- sex.eu
- hotel.eu
- travel.eu
- italia.eu
- hotels.eu
- business.eu
- music.eu
- lastminute.eu
- sport.eu
- italy.eu
Barberis spiega inoltre tramite un comunicato ufficiale del gruppo Dada le conseguenze a cui va incontro l’azienda che ignora i vantaggi del Sunrise Period: «occorrerebbe che tutte le aziende approfittassero di questo periodo per proteggere i propri marchi ed evitare quelle lunghe e costose procedure di riassegnazione che senz’altro si apriranno a partire dal 7 febbraio 2006, dopo cioè che si sarà concluso il primo sunrise period e ancor di più dal 7 aprile in poi, quando le registrazioni avverranno in tempo reale […] La mancata registrazione di uno o più domini espone qualunque azienda all’eventualità che altri possano registrare i domini corrispondenti e usarli per i loro fini. In questo caso, l’azienda che ha perso i domini che corrispondono al proprio marchio e/o a quello dei propri servizi/prodotti potrebbe tentarne il recupero attraverso una procedura di disputa».