La brutta vicenda di Italia-Programmi.net si sposterà nelle aule di tribunale. Alcuni cittadini italiani, infatti, hanno già sporto denuncia per truffa ai carabinieri, atto che permetterà ora una regolare indagine sull’attività di questa società, la Estesa limited, con sede alle Seychelles.
La storia di questa clamorosa truffa si può dividere in diverse fasi: gli abbonamenti coatti sul sito, la multa dell’Authority per comportamento scorretto, le email e lettere di ingiunzione al pagamento della società, le proteste degli utenti per questa strategia minacciosa, la presa di posizione delle forze dell’ordine e degli inquirenti, e infine l’oscuramento imposto dopo che tra le vittime è stato scoperto esserci persino il Quirinale.
Il provvedimento della Procura di Milano è tuttavia soltanto un sequestro preventivo contro ignoti. La vera battaglia comincerà soltanto dopo che le denunce dei cittadini truffati comporranno una possibile class action, utile in particolare per chi ha pagato il bollettino di 96 euro (a volte anche di più) magari spaventato dal tono della lettera e convinto di essere nel torto.
Le associazioni dei consumatori si stanno già attivando e il consiglio è sempre lo stesso: se avete ricevuto questa lettera, conservatela, informatevi su eventuali azioni collettive da parte di associazioni nella vostra città e se ritenete aderite. Da vittime, ora gli utenti possono ribaltare il gioco e chiedere i danni e giustizia al capo di questa impresa, internazionale (Austria, Germania, Grecia, Cipro, Usa, sono molti i paesi coinvolti) dedita alla truffa su Internet: un cittadino ungherese di 64 anni sulla cui identità poco si conosce.