Italia sotto attacco hacker: NoName057(16) colpisce banche e infrastrutture

NoName057(16) lancia attacchi DDoS contro banche e trasporti italiani. Nessun danno rilevato, ma cresce l'allarme per la sicurezza informatica.
Italia sotto attacco hacker: NoName057(16) colpisce banche e infrastrutture
NoName057(16) lancia attacchi DDoS contro banche e trasporti italiani. Nessun danno rilevato, ma cresce l'allarme per la sicurezza informatica.

Chi ha paura del lupo cattivo? Non è solo una filastrocca per bambini, ma la domanda che l’Italia si pone dopo l’ennesimo attacco hacker orchestrato dal gruppo filorusso NoName057(16). In queste ore, una nuova ondata di attacchi DDoS ha preso di mira infrastrutture strategiche italiane, dai sistemi aeroportuali di Linate e Malpensa alle strutture portuali di Taranto e Trieste, fino al colosso bancario Intesa San Paolo.

L’offensiva digitale, accompagnata da esplicite critiche al Presidente Mattarella, definito “russofobo” dagli aggressori, rappresenta l’ultimo episodio di una serie di azioni ostili contro il nostro Paese. L’Agenzia per la cybersecurity nazionale è immediatamente intervenuta per contenere i danni, che al momento non hanno compromesso l’operatività dei servizi.

La situazione appare particolarmente delicata considerando che solo cinque giorni fa lo stesso gruppo aveva già colpito altri istituti bancari italiani, tra cui Monte Paschi e Gruppo Bcc Icrea. La tattica utilizzata, basata sul sovraccarico dei server attraverso attacchi DDoS, mira a rendere inaccessibili i servizi online delle strutture prese di mira.

Questo nuovo episodio ha acceso i riflettori sulla vulnerabilità delle infrastrutture digitali nazionali. Gli esperti del settore evidenziano come settori cruciali quali trasporti e finanza siano diventati bersagli privilegiati di queste azioni destabilizzanti, potenzialmente capaci di provocare significative ripercussioni economiche.

Sebbene l’immediata risposta dell’Agenzia per la cybersecurity abbia contenuto i danni, emerge con forza la necessità di potenziare le difese informatiche del Paese. Le tensioni geopolitiche in corso suggeriscono che questi attacchi potrebbero essere solo l’inizio di una più ampia strategia volta a minare la stabilità delle infrastrutture critiche italiane.

La sfida che si prospetta richiede un approccio integrato alla cybersecurity, con maggiori investimenti in tecnologie avanzate e una più stretta collaborazione tra settore pubblico e privato. Solo così l’Italia potrà difendersi efficacemente da questa nuova forma di guerra digitale che non conosce confini.

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