Italia e Germania sono formalmente indagate dall’Unione Europea, parola del portavoce della Commissione Jonathan Todd, ed a ruota potrebbero seguire Francia, Belgio, Olanda, Finlandia e Austria, nonchè la “non-EU” Norvegia (compresa però all’interno della cosiddetta EEA – European Economic Area). La causa è insita nella pratica di usare nominativi di aziende nel dettare particolari procedure, limitando così la concorrenzialità ed intervenendo impropriamente sul mercato. Il dito è puntato, nella fattispecie, contro Intel.
L’uso del nome Intel nei dettami istituzionali italiani e tedeschi avrebbe dunque limitato il mercato di aziende quali ad esempio la concorrente AMD. Principio fondamentale dei piani di politica economica europei è la massima estensione della competitività in quanto, a parità di qualità ed efficienza, è possibile spuntare prezzi più bassi di un fattore che può raggiungere anche il 30%. Le pratiche perpetrate dagli stati indagati sono state contrarie a tale principio e per tutto ciò l’Unione Europea chiede motivazioni ed argomentazioni precise.
Italia e Germania avranno ora tempo fino al 30 Maggio per apportare le proprie motivazioni a quanto richiesto dall’UE. Dato di non poco conto è il fatto che la principale esclusa dalla competizione (se le “Intel inside” fossero formalmente riconosciute colpevoli) sarebbe stata quella Advanced Micro Devices (AMD) che ha il proprio secondo centro principale a Dresda, proprio in Germania. AMD ha in dote ad oggi il 18% del mercato dei microprocessori, con Intel che copre praticamente tutta la parte restante.
Felicitazioni e disponibilità giungono da AMD, mentre parallelamente va registrato un certo distaccamento dalla questione dell’interessata Intel. AMD, intanto, ha fatto sapere di essere a conoscenza delle pratiche ostruzionistiche attuate da Intel nei confronti di produttori di hardware intenzionati a proporre l’alternativa AMD ai propri clienti. A poca distanza dal caso Microsoft per l’antitrust europea il 30 maggio si aprirà un nuovo importante fronte legale.