Italian Spiderman

Italian Spiderman

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Ecco il trailer da quasi due milioni di visite su YouTube di Italian Spiderman, leggendario B-Movie italiano degli anni ’60 che si credeva perduto, finché non è stato recentemente ritrovato e restaurato.

Ehm, ok, questo è ciò che raccontano gli apparati di presentazione del film. Ma, come forse avrete già sospettato, le cose non stanno esattamente così.

Il trailer di Italian Spiderman, infatti, altro non è che un progetto universitario realizzato da Dario Russo, Tate Wilson, Will Spartlis, David Ashby – un gruppo di studenti cinefili dell’australiana Flinders University, evidentemente appassionati di cinema italiano di serie B.

E’ stato girato in un solo giorno, con una telecamera vintage anni ’70 16mm.

Caricato su YouTube nel novembre scorso, il film ha fatto sfracelli, raccogliendo recensioni ilari ed entusiastiche in tutto il web.

Al che la South Australian Film Corporation, impressionata dalla qualità del progetto e dal suo successo, ha concesso un finanziamento di 10.000$ alla crew per farne una serie per il web (10 episodi di 3′ l’uno che stanno uscendo adesso con cadenza settimanale – mentre scrivo è da poco uscito il quarto).

Gli autori hanno tirato su un progetto comunicativamente molto curato e articolato, con una fittizia casa di produzione (la Alrugo Entertainment), una storia altrettanto fittizia e fantasiosa alle spalle (come detto, il film viene spacciato come un vero b-movie italiano degli anni Sessanta, andato perduto poi ritrovato e restaurato, prodotto all’epoca da Don Alfonso Alrugo, un visionario tycoon siciliano nonché re delle arance), e un radicamento profondo nel web: blog, myspace, sito principale, canale youtube etc.

Da un punto di vista estetico, c’è una cura maniacale, molto divertente e postmoderna, nel ricostruire il linguaggio filmico e profilmico dei B-movie italiani anni Sessanta (il grandissimo Mario Bava su tutti). Notevolissima la colonna sonora originale, che viene addirittura messa in vendita dalla collegata etichetta Soulful Torino Records.

Che altro dirvi, se non “Rispetti le donne!” e linkarvi le quattro puntate uscite sin qui:

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[youtube]psZ20wVpjYQ]

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