Da sempre esistono persone che, per fine di lucro, cercano sulla Rete di sottrarre i nostri dati personali, curiosare nei nostri file e monitorare ciò che facciamo. La controparte di tutto ciò sono software e sistemi di sicurezza, che dovrebbero costituire una sorta di fortezza virtuale per impedire che tutto ciò accada, o almeno provarci.
A quanto pare i nostri connazionali si sono dimenticati di queste armi: l’Italia è, infatti, al secondo posto tra i paesi non anglofoni per numero di computer infetti, secondo il rapporto Internet Security Threat Report di Symantec, società storica in questo campo.
Il nostro paese ha anche il poco invidiabile “primato” per quanto riguarda il phising, tecnica usata soprattutto per sottrarre dati sensibili come credenziali bancarie o relative a carte di credito.
Per difendersi da queste insidie è necessaria una continua vigilanza, con aggiornamenti di software antivirus, cambio frequente di password e una navigazione fatta con un po’ di testa: questo è probabilmente il fattore più importante per evitare spiacevoli sorprese.