Gli smartphone diventano sempre più “intelligenti” e in futuro potrebbero diventare assistenti personali proattivi, in grado quindi di anticipare i desideri degli utenti. Una recente indagine, condotta da Samsung Trend Radar su circa 1500 donne e uomini nella fascia di età compresa tra 18 e 55 anni, ha evidenziato quali caratteristiche avanzate si aspettano gli italiani e come cambierà la loro vita digitale.
Il sondaggio effettuato dal produttore coreano potrebbe essere un indizio sulle novità che verranno introdotte con i prossimi smartphone Galaxy, una delle quali è praticamente alle porte, ovvero lo schermo flessibile. Gli italiani sperano che i futuri modelli siano più leggeri (31%), più facili da usare con una sola mano (28%), pieghevoli (18%), con design personalizzabile (9%) e con una batteria che duri almeno due giorni (9%).
Secondo gli intervistati, lo smartphone permetterà di fare quasi tutto (68%), diventerà un assistente personale evoluto (32%), permetterà di comandare da remoto gli oggetti connessi (34%), troverà soluzioni ai problemi (21%) e filtreranno la corrispondenza (49%). Quasi tutte le operazioni verrà eseguite in maniera autonoma. Pur di avere un simile smartphone, il 62% degli italiani è disposto a sacrificare qualcosa in privacy, mentre il 32% sarebbe disposto a cedere in parte la privacy in cambio di un compenso economico.
Gli utenti italiani credono (o sperano) che lo smartphone possa cambiare il lavoro, diventando un “ufficio completo” (63%) e permettere di creare presentazioni in realtà aumentata (59%). Lo smartphone semplificherà inoltre la vita privata, mediante assistenza vocale e pagamenti mobile. Si tratta di funzionalità avanzate che richiedono un’elevata velocità di connessione. Ecco perché Samsung ha chiesto agli intervistati se conoscessero il 5G.
Purtroppo solo pochi italiani (8%) conoscono il significato del termine 5G, il nuovo standard che incrementerà notevolmente le prestazioni delle reti mobile. La maggior parte di essi (73%) lo confonde addirittura con il punto G, mentre una minoranza crede che serva solo per telefonare. Il 31% di coloro che hanno inteso le potenzialità della connessione di nuova generazione ritiene che porterà grandi vantaggi, come la possibilità di lavorare da remoto da zone poco abitate.