Due accuse andate a segno, una accusa respinta: è questo l’esito del ricorso di Nokia alla International Trade Commission in relazione alla presunta violazione di brevetto imputabile ad HTC. Tre i brevetti in ballo: in due casi la ragione è andata a Nokia, ravvedendo dunque le violazioni contestate all’azienda coreana; in un terzo caso l’accusa è stata respinta.
Trattasi di un passaggio iniziale, ma importante, della sfida tra i due gruppi: Nokia vede riconosciuta infatti l’importanza dei propri brevetti (nel caso specifico relativi alla ricezione del segnale su dispositivi mobile) ed al tempo stesso potrà contrattaccare chiedendo il blocco della commercializzazione di alcuni prodotti della controparte. Il caso specifico non coinvolge prodotti di punta: i principali candidati alla richiesta di blocco sono i vari HTC Amaze 4G, Inspire 4G, Flyer, Jetstream, Radar 4G, Rezound e Sensation 4G. Una seconda vertenza ancora in ballo e relativa ad una denuncia a parte è invece legata all’HTC One, il che renderebbe il caso in prospettiva ancor più insidioso.
Tre i possibili sbocchi della vicenda: primo, HTC trova l’accordo ed ottiene la licenza dei brevetti in questione a fronte di relativo pagamento a Nokia; HTC fa appello contro la decisione ITC per i due brevetti contestati; Nokia fa appello contro il respingimento delle accuse legate al terzo brevetto in ballo. La soluzione della stretta di mano consensuale sembra potersi configurare come la migliore delle conclusioni per entrambe le parti.
Va ricordato come Nokia, nonostante la cessione del ramo Device & Services a Microsoft, abbia mantenuto la proprietà ed il controllo dell’intero portfolio brevetti (30 mila unità di cui Microsoft gode di usufrutto non esclusivo) e sarà quindi ancora il gruppo europeo a godere del diritto di difendere tali proprietà intellettuali.