L’International Trade Commission statunitense ha stabilito l’estraneità di Motorola dall’accusa di violazione di brevetti Apple: si aggiunge, così, un altro tassello alle dure battaglie legali che vedono contrapposti i mondi Android e iOS.
Le lotte giudiziarie tra Cupertino e Motorola sono iniziate nell’ottobre del 2010, quando Apple ha inoltrato un’esposto all’ITC per alcuni brevetti che Motorola avrebbe consapevolmente violato nei suoi Droid, Droid 2 e Droid X. Supposte violazioni che hanno comportato la dura contro-risposta dalla società statunitense, che ha denunciato a sua volta la Mela per l’utilizzo illecito di 18 brevetti presenti in iPhone, iPad e iPod Touch.
In particolare, Cupertino rivendicherebbe la paternità di una particolare tecnologia per le funzioni multitouch su pannello capacitivo, la stessa tecnologia di cui l’US Patent and Trademark Office, l’ufficio brevetti a stelle e strisce, ha accordato la registrazione pochissime settimane or sono.
Nelle scorse ore l’ITC ha rilasciato la sentenza preliminare: Motorola è scagionata da ogni responsabilità, nonostante la sentenza stessa sarà resa ufficiale e operativa solo dopo l’approvazione di tutti i sei membri dell’International Trade Commission riuniti in seduta comune. Il colosso americano ha dichiarato di essere molto soddisfatto per questa decisione, rinnovando la fiducia per l’ITC e confermando la propria estraneità ai fatti. Cupertino, invece, ha declinato qualsiasi tipo di commento.
La vicenda si inserisce nelle numerose cause che hanno coinvolto Apple e i suoi competitor negli ultimi 12 mesi, Samsung e HTC fra tutti. Così come dichiarato nella biografia ufficiale di Steve Jobs scritta da Walter Isaacson, il compianto iCEO non avrebbe affatto gradito la moltiplicazione dei device Android sul mercato a poco tempo dal rilascio del primo iPhone, considerando il sistema operativo di Google e gli smartphone della concorrenza come dei veri e propri cloni del mondo iOS. Per questo motivo, Jobs si sarebbe detto pronto a investire ingenti capitali nella protezione delle proprie innovazioni, lanciandosi in una vera e propria guerra con le aule giudiziarie come campo di battaglia. Memorabili le parole riportate nella biografia:
Voglio dedicare il mio ultimo respiro se fosse necessario, e spendere ogni centesimo dei 40 miliardi di dollari di Apple in banca, per sistemare questo torto. Distruggerò Android perché è un prodotto rubato. Sono disposto a fare una guerra termonucleare
Evidentemente l’ITC non si è dimostrata dello stesso avviso, considerando Android e gli smartphone a esso correlati come tutto fuorché frutto di un furto.