La International Telecommunication Union (ITU), l’organizzazione internazionale che si occupa della definizione degli standard nel settore delle telecomunicazioni, ha raggiunto un accordo sulla bozza di raccomandazione relativa alle specifiche della Ultra High Definition TV (UHDTV), che include anche i dettagli tecnici per i display con risoluzione 4K e 8K. Ci saranno quindi due tipologie di TV, creando ancora una volta confusione per gli utenti, come accaduto in passato con il passaggio dalla definizione standard all’alta definizione.
Oggi quasi tutti televisori di fascia medio-alta in commercio (LCD normali, a LED o al plasma) possiedono una risoluzione full HD, ovvero 1.920×1.080 pixel, ma qualche anno fa l’avvento dell’alta definizione ha dato origine a diversi “malintesi” tra produttori e consumatori. Nei negozi era possibile trovare modelli HD con risoluzione 1.280×720 pixel che, in realtà, rappresentavano una sorta di compromesso temporaneo, in attesa della vera alta definizione.
Lo stesso problema nascerà con la UHDTV. La ITU, infatti, ha deciso di utilizzare il termine UHDTV sia per i display 4K (3.840×2.160 pixel) che 8K (7.680×4.320 pixel), equivalenti ad immagini con una risoluzione, rispettivamente, pari a 8 e 32 Megapixel. La bozza di raccomandazione, che dovrà essere approvata dall’amministrazione dell’unione, include anche le specifiche relative alla profondità dei colori, al frame rate e alle tecnologie audio.
David Wood, presidente delll’ITU-R Working Party 6C (WP 6C), considera l’accordo come un momento storico per la televisione, “l’alba di una nuova era che porterà nelle case dei consumatori un livello di realismo e un divertimento senza precedenti”. Ci vorranno ancora diversi anni per trovare in commercio televisori UHDTV; nel frattempo, alcuni produttori hanno già realizzato i primi prototipi funzionanti. Lo scorso 27 aprile, ad esempio, Panasonic ha mostrato in Giappone un display al plasma con una diagonale di 145 pollici e una risoluzione di 7.680×4.320 pixel (8K).
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Son queste considerazioni estremamente importanti nell’ottica di un mondo televisivo che viaggia inesorabilmente verso una progressiva convergenza con la Rete: quale ampiezza di banda dovrà avere uno schermo per garantire immagini in linea con lo standard UHDTV? Il calcolo è presto fatto e probabilmente genera fondamentali spunti di riflessione circa quel che deve ancora fare la Rete per riuscire a conquistare definitivamente lo schermo televisivo.