Apple dovrà rispondere di fronte alla Commissione Europea della diversità di prezzo praticata in Inghilterra rispetto agli altri paesi dell’Unione (pratica formalmente vietata in ossequio all’unicità del mercato europeo) nella vendita di brani musicali tramite il noto music store iTunes. L’indagine prende origine dalla aperta denuncia con cui l’associazione inglese per la difesa dei consumatori Which? aveva evidenziato l’irregolarità.
La denuncia, una volta raccolta dalla OFT (Office of Fair Trading), è stata girata alla Commissione Europea la quale comunica ora l’intenzione di aprire un fascicolo sulla vicenda al fine di verificare l’eventuale sussistenza delle accuse rivolte contro la mela di Cupertino. La OFT non ha infatti voluto entrare nel merito della vicenda, giudicando la Commissione Europea quale ente competente a tal tipo di diatriba. In particolare Which? ha puntato il dito contro il 20% di differenza tra il prezzario del music store inglese rispetto a quello francese o tedesco (1.20€ contro 99 centesimi).
Apple si difende oggi con la stessa linea difensiva già avanzata in seguito alle prime accuse dell’associazione: i prezzi sono conformi alla diversità di trattamento subita nei vari paesi, alla diversità dei rapporti con gli artisti e vincolati dunque ai singoli mercati coinvolti nell’estensione del servizio.
La Commissione Europea, comunicando l’intenzione di avviare l’indagine preliminare, sottolinea che verranno approfonditi ulteriori aspetti della vicenda quali ad esempio la limitazione al singolo store nazionale per l’accesso ai brani musicali. Entro breve dovrebbe aver luogo innanzitutto l’audizione riservata al gruppo Which?, origine della scintilla dalla quale è nata l’intera vicenda.